Non bastava la pandemia. A Venezia torna l’acqua alta. Danneggiata anche l’omonima libreria, tra le più famose al mondo. Rispetto a quanto avvenne a novembre 2019, però, questa volta per fortuna i danni sono stati minori

Non bastava l’impatto della pandemia, a più livelli, compresi i danni per il mondo del turismo e del commercio, con Venezia che in questi difficilissimi mesi si è svuotata, con inevitabili pesanti conseguenze per ristoranti, hotel, bar, attività commerciali e di altro tipo.

Oggi a Venezia è anche tornata l’acqua alta, e l’omonima libreria, tra le più famose al mondo, si è allegata, come testimonia l’immagina pubblicata sulla pagina Facebook dello storico negozio.

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L’immagine tratta dalla pagina Facebook della Libreria Acqua Alta

Non è la prima volta. Ma come spiegano gli stessi librai nei commenti al post, però, questa volta per fortuna è andata meglio rispetto a quanto avvenuto a novembre 2019, quando i danni per gli allagamenti furoni pesantissimi in tutta la città, e quando la stessa Libreria Acqua Alta perse metà dei libri.

Questa volta “siamo stati fortunati”, scrivono invece oggi su Facebook.

Come spiega il sito di RaiNews, il 2020 è (anche) l’anno della sperimentazione del Mose. Le dighe si sollevano solo se si toccano i 130 cm (poi, il livello si ridurrà a 110). L’allerta viene data 48 ore prima, ma le previsioni, fino a questa mattina, indicavano un livello massimo di 125 cm. Quando sono cambiate si era fuori tempo massimo per predisporre le operazioni. Non solo: ci si è messo anche il rinforzo anomalo della bora e il picco di marea è salito a 145 cm

 

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