Torna con la seconda edizione “Leggere il mondo”, la guida gratuita del progetto “Il Libraio Scuola” (scaricala sul nostro sito), con tanti consigli per promuovere la passione per la lettura tra gli adolescenti. In questa riflessione spazio a quattro classici del ‘700, “Robinson Crusoe”, “Moll Flanders” e “Lady Roxana” di Daniel Defoe (1660-1731) e a “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift (1667- 1745). Almeno due di questi libri sono molto conosciuti e citati, ma quante ragazze e ragazzi di oggi li hanno davvero letti? Ecco perché vale la pena farlo…
È pratica nota affidare alle letture estive degli studenti romanzi che possono risultare fondativi del canone novecentesco, in vista del tanto temuto e atteso esame di stato. Eppure, già per gli anni precedenti, ci sono classici che si rivelano paradigmatici del secolo in cui sono stati scritti e, al tempo stesso, sorprendentemente moderni.
Eccone quattro settecenteschi che, accanto ad altri notissimi, continuano a stimolare l’interesse dei lettori più giovani, pur con qualche piccola difficoltà, che verrà esplicitata nelle prossime righe.
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Un autore imprescindibile da portare in classe innanzitutto per la sua biografia fuori dall’ordinario e specchio di un’epoca è Daniel Defoe (1660-1731).
Uno dei padri del giornalismo moderno, Defoe ha viaggiato molto e ha registrato ciò che ha visto in opere di vario genere; solo attorno ai sessant’anni si è dedicato alla scrittura di quei romanzi che lo avrebbero reso tanto famoso. Tra questi, vi proponiamo di sperimentare in classe o durante le vacanze estive la lettura del celeberrimo Robinson Crusoe (1719) e di Moll Flanders (1722).
Benché tutti conoscano Robinson Crusoe almeno di nome, raramente in classe si incontrano ragazzi che abbiano letto il testo nella sua versione integrale. Lo si potrebbe già proporre nel biennio per quanto riguarda un bestseller dell’avventura, ma nel triennio può invece aiutare a ragionare sul successo del romanzo di viaggio nel Settecento, nonché sui valori più discussi all’epoca.
Robinson è il viaggiatore borghese e illuminista perfetto: giovane, curioso del mondo, fa affidamento sulla propria ragione e su una fede di stampo deistico per affrontare le difficoltà che gli si presentano dopo il naufragio sull’isola deserta. Non si dispera neanche quando gli è chiaro che deve imparare a convivere con la sua solitudine e a cavarsela da solo, per cui si adatta, dà prova di essere quell’homo faber che riesce a ideare strumenti utili, armi, costruzioni e tutto ciò che è in grado di riprodurre con le materie prime presenti sull’isola. L’approccio scientifico alla nuova vita così come il suo raziocinio nel superare le sfide proposte dalla sorte (o dalla natura, che dir si voglia) sono la prova di un uomo che non si abbandona alla disperazione.
La lettura offre inoltre una riflessione sull’approccio all’Altro: il legame che Robinson stringe con un abitante locale che soprannomina “Venerdì” non è paritario, ma rispecchia la superiorità del protagonista in quanto occidentale, benché vi si intravedano (ancora in nuce) le caratteristiche del mito del “buon selvaggio” che avrà fortuna successivamente.
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Anche Moll Flanders è un romanzo estremamente moderno: se Robinson è un romanzo più semplice (e tutt’al più si attirerà qualche lamentela per il gran numero di descrizioni fin troppo dettagliate, a detta dei ragazzi), Moll Flanders è effettivamente più complesso. Si presenta come una raccolta delle memorie autobiografiche che vengono riproposte senza alcuna divisione in capitoli (e questa è una difficoltà che spesso viene segnalata in classe).
Ad avvincere è soprattutto la spiazzante modernità di questa outsider settecentesca, che vive un numero elevatissimo di vicende e che si trova a lottare perc anni contro le ristrettezze economiche, venendo a patti con la morale. Il curatore fittizio delle memorie di Moll Flanders si cautela fin dalle primissime pagine e precisa che, se la protagonista è diventata una criminale ed è finita in carcere dopo essere rimasta a lungo impunita, è stato solo per la serie di sfortune in cui è incappata.
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Secondo il curatore, leggere dei vizi e scoprire le numerose cadute morali di Moll Flanders dovrebbero fungere da “avvertimento per la gente onesta affinché stia in guardia, e capisca i metodi grazie ai quali gli innocenti vengono raggirati, ripuliti, rapinati e, di conseguenza, impari a evitarlo”. Procedendo attraverso una miriade di episodi in cui Moll Flanders cade in disgrazia, trova un modo per salvarsi da sola, a costo di raggirare gli altri o di stringere rapporti utilitaristici con gli uomini, arriviamo al pentimento, che occupa la parte conclusiva e più breve dell’opera. Benché questo romanzo si proponga come una storia di redenzione, Defoe per primo si sofferma maggiormente sulla condotta negativa di Moll Flanders, che anche oggi stupisce per le pieghe così inattese della trama.
Opera impossibile da ascrivere a un unico genere, Moll Flanders può essere portato in classe anche come precursore del romanzo a sfondo sociale ottocentesco.
Inoltre, è possibile leggervi una precoce ed efferata critica contro la discriminazione di genere: le donne, come commenterà in più luoghi la protagonista, hanno molte meno opportunità di emergere e di essere indipendenti.
Sebbene alcune volte le vicende di Moll Flanders possano apparire un po’ ripetitive e quasi impossibili da riassumere, questo romanzo appare più semplice da proporre a scuola rispetto a Lady Roxana, un’altra opera di grande successo di Defoe, uscita a soli due anni di distanza. Il cammino di emancipazione di Roxana è per molti versi simile a quello di Moll Flanders, tuttavia la ragazza ambisce ad accumulare grandi ricchezze e si afferma come cortigiana e alcune volte le scene rappresentate, per quanto parzialmente edulcorate dalla scrittura dell’autore, risultano piuttosto forti.
Se queste due protagoniste trovano modo di criticare il loro presente affrontando direttamente ciò che rischiano di subire in quanto donne, c’è chi preferisce mascherare con ironia e sarcasmo gli strali lanciati contro il proprio Paese e il proprio tempo. È Jonathan Swift (1667- 1745), che nel 1726 pubblica in un primo momento in forma anonima (come era solito fare) I viaggi di Gulliver.
Anche questo, come Robinson, è un titolo spesso noto agli studenti, ma quanti di loro hanno letto l’opera originale e non una riduzione per bambini? O quanti sanno qual è stata la ricezione dell’opera all’epoca? Proporre nel triennio questo romanzo permette di osservare tutt’altra declinazione del romanzo di viaggio: se da un lato, infatti, sono in voga opere come Robinson Crusoe, che narrano storie verosimili in luoghi però esotici e lontanissimi, dall’altro nel Settecento hanno molta fortuna i reportage di viaggi realmente portati a termine.
Swift parte dal desiderio di ricalcare lo stile di tali reportage, imitandolo in chiave ironica, e immagina per il suo protagonista Gulliver quattro viaggi in luoghi fantastici. Abbandona, dunque, qualunque pretesa di verosimiglianza e, anzi, esaspera le differenze tra i quattro diversi mondi dove Gulliver approda. Ciò che i lettori più accorti potranno verificare, magari con l’aiuto dell’insegnante, è che dietro a ogni mondo si cela una risposta critica alla domanda: qual è la vera natura dell’uomo?, molto in voga all’epoca di Swift. La visione di Swift, sostanzialmente pessimistica, appare facendo ricorso a un’ironia straniante, ottenuta attraverso l’antifrasi o grazie a iperboli straordinarie; permane però un forte senso nostalgico: la natura dell’uomo è, essenzialmente, bestiale, e ci sono animali (come i cavalli parlanti incontrati durante uno dei viaggi) migliori dell’uomo. Ogni ritorno in patria, infatti, trova Gulliver cambiato: le esperienze vissute lasciano strascichi, perché plasmano il protagonista e, soprattutto, la sua visione critica del mondo.
Molto adatti per essere letti in autonomia durante le vacanze estive, questi romanzi offrono poi l’occasione per una riflessione più profonda al ritorno in classe. Non mancano infatti collegamenti possibili con temi dell’educazione civica che siamo chiamati a trattare, oltre ai più ovvi agganci alla storia della letteratura.
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IL NUOVO NUMERO DELLA GUIDA LEGGERE IL MONDO E IL PROGETTO IL LIBRAIO SCUOLA – Un progetto, partito nel corso dell’estate 2023, tutto dedicato alla promozione della passione per la lettura tra le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori, e che si rivolge in particolare alle docenti e ai docenti, ma anche a famiglie, educatrici, educatori, associazioni e a chi lavora nelle librerie e nelle biblioteche.
Parliamo di Il Libraio Scuola, che tante lettrici e tanti lettori del nostro sito hanno già avuto modo di scoprire, iscrivendosi alla nuova newsletter dedicata, scaricando il primo numero della guida digitale gratuita Leggere il mondo, e leggendo ogni settimana nuovi articoli a tema nell’apposita sezione.
Considerando cruciale il ruolo dei libri e delle storie nella crescita degli adolescenti, sin dal debutto online del 2014, infatti, la piattaforma ilLibraio.it dedica molta attenzione, anche sui profili social del sito edito dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol, al tema della promozione della lettura tra i più giovani e ai dibattiti legati alla scuola e all’educazione. Lo conferma, tra l’altro, la scelta di aprire (nell’ottobre 2022) un profilo TikTok, oggi seguito da oltre 56mila follower.
L’obiettivo del progetto Il Libraio Scuola è quello di proporre un luogo digitale – ricco di articoli e consigli di lettura – interamente dedicato alla promozione della lettura nelle scuole superiori, accompagnato da uno strumento innovativo, una guida periodica, per presentare alle insegnanti e agli insegnanti in particolare, e a chiunque interagisca con le studentesse e gli studenti, una selezione di letture, oltre ad altri contenuti speciali.
Il secondo numero di Leggere il mondo presenta decine di suggerimenti di lettura, ed è pensato in vista delle vacanze estive 2024…

Letture originali da proporre in classe, approfondimenti, news e percorsi ragionati rivolti ad adolescenti.

L’AUTRICE – Della redazione della guida si occupa Lucia Tomelleri, mentre la consulenza didattica del progetto è affidata a Gloria Maria Ghioni, insegnante di Lettere, attualmente in ruolo al Liceo Scientifico Niccolò Copernico di Pavia. Ghioni, una laurea in Filologia Moderna all’Università di Pavia e un dottorato di ricerca in Scienze dei Sistemi Culturali presso l’Università di Sassari, ha fondato il sito Criticaletteraria.org nel 2005, collabora con Tuttolibri – La Stampa, con il sito di ilLibraio.it e con il blog di Kobo.
Fotografia header: Getty Editorial 27-06-2022