“Colazione al parco con Virginia Woolf – L’arte di innamorarsi dei libri”, il nuovo libro di Marta Perego, è dedicato a molte grandi autrici e autori (e alle loro opere), tra cui Jane Austen, Dino Buzzati, Colette, Alba de Cespedes, Annie Ernaux, Elena Ferrante, Cesare Pavese, Sylvia Plath, Goliarda Sapienza e Jean-Paul Sartre. L’obiettivo? Riscoprire il potere trasformativo della lettura…

Ci sono libri che restano con noi per tutta la vita. Libri che ci entrano dentro, e di cui, incredibilmente, ricordiamo tutto: quando li abbiamo letti, dove ci trovavamo, di chi eravamo innamorati. Antidoti alla banalità e alla noia, i grandi romanzi sono occasioni preziose per scoprire chi siamo nella nostra autenticità più vera, un atto di ribellione contro chi ci vorrebbe omologati.

Così, Emily Brontë ci mostra quanto sia facile confondere la passione con la dipendenza e quanto sia essenziale distinguere un amore che libera da uno che incatena. Così, Italo Calvino ci ricorda che i libri non sono solo compagni di viaggio, ma strumenti che danno forma alla nostra esistenza e ci aiutano a comprendere chi siamo davvero.

In Colazione al parco con Virginia Woolf – L’arte di innamorarsi dei libri (Vallardi), Marta Perego, giornalista, autrice e creator (tra le altre cose, ha ideato il progetto Flâneuse, con il quale racconta una Milano letteraria e inedita), presenta un mosaico di storie, ciascuna dedicata a un’opera straordinaria, per riscoprire il potere trasformativo della lettura: un faro capace di illuminare la strada e offrirci nuovi modi di guardare il mondo – e noi stessi.

In questo libro vi racconto venti romanzi che hanno avuto un ruolo preciso nella mia vita: mi hanno aiutata a cambiare prospettiva, mi hanno presa per i capelli quando non mi sembrava di avere più vie d’uscita, mi hanno ricordato che, sì è vero, come diceva Pavese nel Mestiere di vivere, della vita non ci ricordiamo gli anni ma gli attimi; ma è altrettanto vero che noi non siamo un’infilata di eventi, bensì siamo percorsi in continua evoluzione. Non siamo i nostri fallimenti, non siamo i nostri errori, non siamo i nostri sbagli o i nostri rimpianti. Siamo il risultato di come siamo capaci di trasformarci ogni volta“, spiega Perego nell’introduzione.

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Colazione al parco con Virginia Woolf Marta Perego

E alla domanda “perché leggiamo? Perché vale la pena di innamorarsi della lettura?”, risponde così: “Perché a volte la vita diventa terribilmente difficile e abbiamo bisogno di una bussola. A volte sapere che qualcun altro ha provato quello che stiamo provando noi, ci fa già stare meglio. Perché se c’è un compito che dobbiamo assolvere in questo processo del ‘diventare chi siamo’, è quello di provare a essere simili a noi stessi il più possibile, giorno dopo giorno – e i libri ci danno le parole per farlo. Perché a volte la realtà ci scoraggia, ci delude e abbiamo bisogno di prenderci una pausa e andare da un’altra parte, per capire meglio dove siamo”.

E ancora: “Ma anche perché la vita raramente scorre liscia come nelle commedie americane degli anni Novanta: si inciampa, ci si ferma per riprendere fiato, ci si domanda chissà cosa sarebbe successo se… Ed è in questi momenti – quando ci sembra che tutto ci sfugga – che abbiamo tremendamente bisogno di leggere qualcosa, di sentirci dire che, anche se cadiamo, possiamo sempre rialzarci. Specie se a dircelo è qualcuno che scrive bene“.

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