Stando a un sondaggio della Publishers Association, nel Regno Unito circa l’80% degli adulti ritiene che la letteratura e la ricerca accademica britanniche contribuiscano positivamente alla reputazione del Regno Unito nel mondo (più di musica, sport, ed economia) – I particolari
Nel Regno Unito, l’Associazione degli editori inglese (la Publishers Association), ricevuta in Parlamento, nei giorni scorsi ha presentato alla Camera dei Lord un rapporto (dal titolo Turning the Page: A Plan to Revive Children’s Enjoyment), in cui si parla del ruolo della lettura e della sua promozione tra le nuove generazioni, e in cui non mancano raccomandazioni alle stesse case editrici per aumentare la produzione di opere inclusive.
In Parlamento sono intervenuti Gail Rebuck, a capo della Publishers Association, il nuovo CEO di Simon & Schuster International Perminder Mann e l’autore e illustratore per bambini Rob Biddulph.
Nel rapporto si dà spazio alla crisi della lettura, che riguarda tanto gli adulti quanto le ragazze e i ragazzi, e si chiede, tra l’altro, una mappatura legata alle forniture delle biblioteche scolastiche. Non solo, sono diverse le richieste concrete rivolte dagli editori al Dipartimento per l’Istruzione, che dovrebbe porre particolare attenzione alla promozione della lettura, e che si auspica un sostegno anche da parte delle aziende private.
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Anche perché, tra le altre cose, sostenendo la lettura di libri, un Paese aumenta le probabilità che tra i cittadini nascano scrittori e scrittrici di successo, i quali aumenteranno la reputazione del Paese e contribuiranno alla sua crescita culturale.
Come si legge su thebookseller.com, infatti, secondo un sondaggio della stessa Publishers Association (che ha coinvolto oltre 2mila adulti del Regno Uniti e, soprattutto, 600 persone oggi residenti nel Paese, che si sono trasferite in modo permanente nel Regno Unito dopo i 18 anni di età), circa l’80% degli adulti ritiene che la letteratura e la ricerca accademica britanniche contribuiscano positivamente alla reputazione del Regno Unito nel mondo.
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Nel rapporto Publishing and soft power: Our contribution to knowledge exchange and cultural collaboration si sottolinea come la letteratura e la ricerca accademica contribuiscano alla reputazione internazionale del Regno Unito più di musica, sport, ed economia. Insomma, senza la letteratura, l’influenza del Regno Unito nel mondo sarebbe inferiore.
Sette intervistati su dieci, in particolare, hanno spiegato di aver deciso di trasferirsi a studiare nel Regno Unito proprio perché consapevoli della reputazione della produzione accademica britannica. Lo stesso turismo, tra l’altro, è in aumento nel Regno Unito promosso da scrittori, scrittrici (si pensi alle location citate nei romanzi bestseller) e università.
Considerazione che non valgono solo per il Regno Unito, e che dovrebbero far riflettere il mondo politico anche in Italia.
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