Entro febbraio 2019 verrà presentato un progetto più dettagliato della nuova versione di Tempo di Libri (che potrebbe cambiare nome), che tornerà nel 2020, probabilmente proprio a febbraio. Si punterà “sugli under 20, i lettori di domani”. Per Ricardo Franco Levi la nuova manifestazione “avrà al centro il libro, ma vuole allargarsi a mondi come il cinema, la musica, le serie tv, i fumetti, i videogiochi, gli audiolibri…”

Quale destino per Tempo di Libri, la Fiera Internazionale dell’editoria organizzata da Aie e da Fiera Milano, che lo scorso marzo ha visto svolgersi la seconda edizione? Dopo mesi di discussioni (con tanto di trattativa fallita con il Salone di Torino) oggi a Milano i marchi che aderiscono all’Associazione Italiana Editori si sono incontrati per prendere una decisione. Al termine, il presidente Ricardo Franco Levi ha comunicato la scelta: d’accordo con Fiera Milano, nel 2019 la manifestazione prenderà una pausa, per tornare “nel febbraio 2020 (a metà mese, auspicabilmente) con un format della fiera rinnovato”.

Entro febbraio 2019 verrà presentato un progetto più dettagliato della nuova versione di Tempo di Libri (che potrebbe anche cambiare nome). E sempre a febbraio sarà delineata la squadra che si occuperà della nuova manifestazione.

“I punti  di partenza della nostra riflessione – ha spiegato Levi – sono stati i 100mila visitatori di Tempo di Libri 2018 e il successo del programma. Allo stesso tempo, gli editori sono consapevoli che due fiere generaliste a poca distanza di tempo e luogo comportano costi difficilmente sostenibili”. Non solo, Levi ha dichiarato che “Aie è contraria a una divisione tra case editrici, e a contrapposizioni che non fanno bene al mondo del libro”. Ecco perché l’Associazione ha scelto di “non proseguire sulla strada di una replica di Tempo di Libri nella formula di quest’anno, pur apprezzata”.

Il legame societario tra Aie e Fiera proseguirà, e la sede resterà Milano. L’obiettivo – ha sottolineato il presidente dell’Associazione Italiana Editori – è quello di proiettare Tempo di libri nel futuro, trovando un’identità che la differenzi dal Salone di Torino, da Bologna Children’s Book Fair, da Più libri più liberi e dalla giovane Fiera di Napoli“. Ma cosa significa guardare al futuro? “Puntare sui ragazzi, sugli under 20, che sono i lettori di domani”. Non solo: la nuova manifestazione “avrà al centro il libro, ma vuole allargarsi a mondi come il cinema, la musica, le serie tv, i fumetti, i videogiochi, gli audiolibri”. Molta importanza “avrà l’area dei diritti”, con i sempre più frequenti scambi tra il mondo dell’editoria libraria e le altre industrie creative.

Ma dopo la contrapposizione con Torino, ora non si rischia quella con Bologna? Levi lo esclude: “Il nostro obiettivo è collaborare con Bologna Children’s Book Fair. Quella di Bologna è una fiera destinata principalmente agli addetti ai lavori, la nostra sarà soprattutto una manifestazione per il grande pubblico”.

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