Avete presente gli “uomini-libro” di Fahrenheit 451? La cooperativa ABCittà combatte gli stereotipi (tra cui quelli sui Rom) dando vita a una vera e propria “Biblioteca vivente”, in cui i “libri umani” smontano i pregiudizi raccontando le proprie storie… Scopri di più

Avete presente gli “uomini-libro” di Fahrenheit 451il romanzo fantascientifico-distopico di Ray Bradbury portato al cinema da François Truffaut nel ’66? Un gruppo di persone che cerca di preservare il contenuto dei libri imparandone a memoria il testo.

Come ha raccontato al sito Piuculture.it Cristian Zanelli, presidente della cooperativa ABCittà, una “Biblioteca vivente” non è nulla di tutto ciò. Il format è nato in Danimarca negli anni ’80, per abbattere i pregiudizi su particolari temi sociali: dipendenze da sostanze psicotrope, carcere, omosessualità, immigrazione…

L’associazione  ABCittà ha già organizzato una decina di eventi: l’undicesimo riguarderà il popolo Rom, una delle etnie più diffuse nelle metropoli italiane, che non si conosce ancora abbastanza e che è spesso vittima di pregiudizi.

“Cosa significa essere Rom” è un progetto nato in ambito di Sar San, una collaborazione con l’Associazione 21 luglio, che coinvolge mamme e bambini Rom: “Si tratta di un’iniziativa di promozione dei diritti e della propria identità, spiega Zanelli; un progetto che negli anni si è interfacciato con istituzioni e scuola, promuovendo laboratori scolastici per i bambini e supporto legale e medico per le mamme. In altre parole, le basi dell’integrazione.

Parte dei “libri umani” che si racconteranno, saranno proprio le mamme di Sar San, debitamente formate all’interno di un gruppo di lavoro. Nella formazione si inizia elencando i pregiudizi, e scegliendone uno a testa. Ogni “libro” dovrà mettere insieme tutti gli episodi di vita che hanno nel tempo smontato quel pregiudizio, fino a formare una storia. A volte i pregiudizi si smontano con le statistiche, ma a noi interessa l’esempio personale”.

Con i “libri umani” la consultazione funziona quasi come in biblioteca: prenotazione del “libro”, trenta minuti di conversazione a lettore, e possibilità di prolungamento se il “libro” non viene prenotato da nessun altro utente.

Csoì come i libri cartacei vengono catalogati, quelli “umani” vengono formati, affinché rispondano anche alle domande più impensate (e a volte più scomode); l’unico consiglio, ricorda Zanelli, è “fare qualsiasi tipo di domanda, anche quelle che normalmente per gentilezza non si farebbero, perché sono proprio quelle a smontare i pregiudizi“.

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