Dai The National ai Tears For Fears, passando per Ministry e Foo Fighters. L’editor-bassista della Longanesi racconta quale colonna sonora l’ha accompagnato durante il lavoro al nuovo libro di Lee Child, “La verità non basta”

Immaginate un uomo, solo, per le strade dell’America. Immaginate quelle strade dell’America. Non le strade di città, non le mille luci di New York né i mille casinò di Las Vegas né i mille stabilimenti balneari di Miami. Immaginate il deserto, o le foreste, o le montagne. Nevada, Carolina, Colorado. Immaginate quest’uomo armato soltanto di se stesso. Sapendo che la mente di quest’uomo è un’arma ancor più letale del suo corpo. Jack Reacher, ex militare, indipendente, ribelle, no strings attached, per le strade d’America ha in mente (o così mi piace immaginare), queste canzoni.
The National – Mistaken For Strangers (dark and broody, sets the mood)

 

Tears For Fears – Everybody wants to rule the world (una road song per antonomasia)

 

 

Ministry – Jesus Built My Hotrod (asfalto ipersonico sotto le ruote, ready to kill)

 

e infine, che ve lo dico a fare:

Foo Fighters – My Hero

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