“Mi sento come all’inizio della trattativa: preoccupata”. All’indomani dell’ok del Cda di Rcs Libri alla discussa operazione “Mondazzoli”, ilLibraio.it ha parlato con Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani: “Questa è un’operazione che non ha precedenti nella realtà editoriale italiana, quindi è difficile fare previsioni…”. Sul rischio di tagli al personale: “Arriveremo di là già molto alleggeriti… Comunque, spero di no. Tecnicamente cambia la proprietà, ma le società rimangono come sono. Quindi devono funzionare. Quindi il personale attuale serve. In futuro, ovviamente, si vedrà”. E sul futuro editoriale di Umberto Eco: “Bisogna chiederlo a lui, non ha bisogno di portavoce” – L’intervista e il nostro speciale su “Mondazzoli”

All’indomani dell’ok da parte del Cda di via Rizzoli alla discussa acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori, e in attesa che nei prossimi mesi sulla nascita di questo “colosso” si esprima l’Antitrust, ilLibraio.it ha parlato (via mail) con Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani, che ha già espresso preoccupazione nei mesi scorsi nei confronti di quest’operazione.

L’appello firmato da Umberto Eco e da numerosi altri scrittori e intellettuali (tra cui diversi autori Bompiani) non ha sortito effetto: come si sente ora che “Mondazzoli” è diventata realtà?
“Ieri c’è stata solo l’ufficialità, in realtà era un esito scontato vista l’impostazione della trattativa. Personalmente, mi sento come all’inizio della trattativa: preoccupata”.

Questa mattina, intervistato da ilLibraio.it, Andrea De Carlo ha dichiarato: “Non mi sono mai sentito un autore di Rcs Libri, ma di Bompiani, e in particolare di Elisabetta Sgarbi. Mondadori ed Rcs sono due aziende impersonali, che alla fine ai libri danno poca importanza, quel che conta sono i calcoli economici… Miracolosamente, Elisabetta in questi anni è riuscita a mantenere la sua autonomia…”. Cosa cambierà per lei e per Bompiani nel nuovo gruppo?
“Ringrazio Andrea, lo farò anche personalmente. Cosa cambierà dipende dalla volontà dei singoli autori”.

L’Adelphi di Roberto Calasso è rimasta fuori dall’operazione. Lei ci ha mai sperato?
“No. Non sono proprietaria di quote come Calasso di Adelphi (che peraltro aveva un diritto di prelazione sulla quota Rcs in caso di vendita, diritto che ha esercitato). E la Bompiani non è una società che si poteva comprare o vendere separatamente. La Mondadori trattava in esclusiva”.

Verrà garantita la concorrenza tra i singoli marchi del “super-gruppo”, ad esempio quella tra Bompiani ed Einaudi?
“Questa è una domanda che va fatta all’attuale proprietario del gruppo Rcs Libri/Mondadori Libri”.

Ora, tra l’altro, si temono tagli al personale a seguito di quest’acquisizione…
“Arriveremo di là già molto alleggeriti… Comunque, spero di no. Tecnicamente cambia la proprietà, ma le società rimangono come sono. Quindi devono funzionare. Quindi il personale attuale serve. In futuro, ovviamente, si vedrà”.

Per Marina Berlusconi, presidente di Mondadori, “un’editoria nazionale più solida e competitiva potrà disporre di maggiori risorse da investire nella qualità, potrà reggere davvero il confronto con i grandi editori stranieri e con protagonisti estremamente aggressivi del calibro di Amazon”: per lei sarà un problema dover lavorare per il gruppo di proprietà della famiglia Berlusconi? Teme per l’indipendenza della sua casa editrice?
“L’autonomia è un concetto complesso, molto concreto, che si verifica in una durata ampia di tempo. Questa è un’operazione che non ha precedenti nella realtà editoriale italiana, quindi è difficile fare previsioni”.

Un’ultima domanda. Ha sentito Umberto Eco? Resterà un autore Bompiani?
“Bisogna chiederlo a lui. Eco non ha bisogno di portavoce”.

LO SPECIALE DE ILLIBRAIO.IT SU “MONDAZZOLI”, CON INTERVISTE, ANALISI, RETROSCENA E TUTTI I DETTAGLI SULL’OPERAZIONE

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