Albert Espinosa, tornato in libreria con “Braccialetti azzurri”, racconta qual è stata la persona che gli trasmise l’amore per la lettura quando, 14enne, era in ospedale: “Cercava di consigliarci il libro perfetto… Era un genio e fece in modo che in molti ci innamorassimo dei libri, ce ne prendessimo cura e capissimo che lì dentro c’era la risposta alle nostre paure…”

“Non potrò mai dimenticare il primo incontro con le biblioteche pubbliche, a Barcellona. Avevo 14 anni ed ero all’inizio dei miei lunghi soggiorni in ospedale. Non ero ancora diventato un vero e proprio braccialetto rosso, però mi affascinava quel signore di quasi 90 anni che passava dalla nostra camera con un carrello carico di libri di tutte le dimensioni e dall’aria piuttosto consumata. Lui ci guardava sempre negli occhi e cercava di consigliarci il libro perfetto secondo la nostra età e l’energia che dimostravamo…”. In un intenso intervento ospitato da TTL – La Stampa, lo scrittore Albert Espinosa, appena tornato nelle librerie italiane con Braccialetti Azzurri (Salani), in cui narra la storia di cinque ragazzi che si oppongono a un mondo dalle regole aride e insensate e affida loro il suo messaggio più forte: amare il proprio caos, ciò che rende diversi, ha raccontato qual è stata la prima persona che ha conosciuto e che amava i libri (“con un’intensità difficile da spiegare. Era un malato come noi, ma non smetteva di contagiarci di vita. Non l’ho mai sentito lamentarsi, mai visto addolorato perché trovava in ogni libro la cura per i suoi dolori e le sue sofferenze”). E ha spiegato: “Senza saperlo, era anche lui una biblioteca pubblica. Per questo, quando venivi dimesso ti chiedeva di lasciare lì tutti i libri che ti avevano regalato, scrivendo però sulla copertina una frase, una dedica per l’ospedale Valle Hebrón di Barcellona. Era un genio e fece in modo che in molti ci innamorassimo dei libri, ce ne prendessimo cura e capissimo che lì dentro c’era la risposta alle nostre paure. Sapeva che la paura è solo un dubbio non risolto e che nei libri si trova quasi sempre la soluzione per vincere ogni timore. Ho scritto Braccialetti rossi e Braccialetti azzurri pensando a lui…”.

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