“Nella mia piccola libreria il contatto e il dialogo con i clienti è inevitabile e quando mi ritrovo a dare un consiglio sulla scelta di un libro si entra subito in relazione…”. La titolare di “Evolvo Libri” (di cui abbiamo già raccontato la storia) ci spiega perché ha deciso di seguire un corso di book-coaching e svela il legame empatico che si crea tra librai e lettori. Parla anche dei gruppi che si riuniscono nel suo negozio: “Il libro diventa tanti libri a seconda delle persone presenti, perché ognuno di noi è diverso, unico, ha il proprio vissuto che mette nella storia…”

Sono Graziella, una libraia, titolare di una piccola libreria indipendente: “Evolvo Libri” di Gravellona Toce.
Nella mia piccola libreria il contatto e il dialogo con i clienti è inevitabile e quando mi ritrovo a dare un consiglio sulla scelta di un libro si entra subito in relazione. Ascolto i loro gusti sulla lettura, capisco se stanno facendo un acquisto per loro o per fare un regalo. Spesso faccio domande, tipo l’età, se leggono tanto o poco, cosa leggono. Si instaura dunque un dialogo nel quale mi faccio condurre anche dal mio intuito e consiglio letture che mi hanno lasciato qualcosa dentro che sento possa arrivare anche a loro. Si entra a volte in un’empatia dove “il libro arriva”, o meglio il libro “capita al momento giusto”. Non so spiegare bene cosa sia, forse magia, energia: sento una sorta di connessione fra la persona e “il suo libro” e questo avviene ancora di più con i bambini.

E’ capitato che alcuni clienti, una volta che racconto l’inizio di un libro, mi rispondono “Caspita è proprio la mia vita…”, o anche “E’ proprio quello di cui ho bisogno…”, probabilmente anche perché ognuno in un libro ci vede soprattutto quello che sta cercando per sé. Ed è per questo che ho cominciato a pensare che avrei potuto proporre serate di gruppo sulla narrazione, ma che non fossero un classico gruppo di lettura, che avessero un approccio diverso, più introspettivo. Volevo l’unione dei due approcci importanti della mia libreria: il benessere, la spiritualità, la ricerca della felicità da un lato e la narrazione autentica del romanzo dall’altro. Ho cercato quindi una scuola per migliorarmi e formarmi in questo senso, perché credo fermamente nella lettura come “cura per stare bene con noi stessi” e di conseguenza con gli altri. E ho trovato così la scuola “Accademia della Felicità” di Milano di Francesca Zampone (la sua titolare), iniziando con lei un percorso di personalizzato di Book-Coach che mette il libro al centro di un attività introspettiva. Accademia della Felicità è una scuola di Master in coaching e si ispira al coaching inglese di Alain De Bottom, filosofo, scrittore che ha fondato in Inghilterra “The school of life”: era proprio quello che cercavo, unire il leggere con l’introspezione e la creatività nell’approccio.

Nelle serate di book-coaching io racconto tutta la storia del romanzo, leggo le parti che mi hanno colpita e poi inizia la condivisione di gruppo con una serie di domande che ho preparato, dove impariamo a immedesimarci nelle storie dei protagonisti e vediamo come reagiamo alle varie situazioni: insomma, come già ho accennato prima, il libro diventa un mezzo per fare introspezione.

Perché lavorare in gruppo? Credo molto nel gruppo nonostante abbia fatto anche molti percorsi individuali: credo nell’energia e nel poter del gruppo perché prima di ogni altra cosa ti senti protetta e accolta, ma soprattutto è importante il confronto, l’incontro con i punti di vista degli altri.

La lettura e la narrazione sono uno svago per liberare la mente ed entrare nella storia; mentre, successivamente, ci facciamo delle domande ognuno ha le sue risposte e impariamo a comprendere e accettare nuove realtà, diverse dalle nostre. Il libro diventa tanti libri a seconda delle persone presenti, perché ognuno di noi è diverso, unico, ha il proprio vissuto che mette nella storia appena raccontata.

Nelle serate non è necessario aver letto il libro: il book-coaching è dunque anche un modo per attivare nuovi lettori, che si fanno condurre “per mano” in questa esperienza e solo dopo, con maggiore consapevolezza delle potenzialità, arriveranno alla lettura. Io credo in tutto questo.


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