Serena Casini, libraia a Lecco e ideatrice dell’Italian Book Challenge, su ilLibraio.it spiega come i social possano essere utili ai negozi indipendenti, per fare rete e unire le forze. Partendo da alcuni esempi concreti

Sentirsi nel cuore della Grande Mela pur restando fermi in una piccola città di provincia. Distanze abbattute a colpi di click. Perché anche i social fanno bene, se presi nelle giuste dosi. Guardate noi: due librai e mezzo che da meno di un anno stanno cercando di far volare una nuova libreria a Lecco. Lontani da tanti, a quattro ore di auto dalla Toscana (che è il mio personale metro di paragone), a poco meno di un’ora da Milano. Più vicino alla Svizzera che al resto del mondo. Arrivati qua per un caso e rimasti perché ancora ostinati a “fare il contrario di quel che ti dice la mamma”. Un anno fa non conoscevamo nessuno, a Lecco.


La libreria Volante di Lecco

Poi la rete. Quella virtuale ha preceduto quella reale, la rete di persone che abbraccia la Libreria Volante. Come? Aprendo una pagina Facebook e un sito. Nella pagina abbiamo mostrato quel che accadeva dentro quelle quattro mura che sarebbero diventate la nostra libreria: lavori in corso, falegnami, cartoni di pizza appoggiati qua e là, segno delle nostre giornate/sere/notti a prepararci all’inaugurazione.
Passo dopo passo abbiamo documentato quello che stava succedendo.

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Poi il sito. Chi siamo, cosa vogliamo, cosa ci si inventa in libreria. Una pagina di servizio ma anche di racconto. Poi la rubrica, voluta da Chicca Gagliardo su Ho un libro in testa, dove raccontiamo settimana dopo settimana cosa succede da noi, la vita da libraio.

I social sono vetrina ma anche scambio. Librai da poco, ci troviamo a chiedere consiglio spesso a chi ne sa più di noi. Lo facciamo con Whatsapp, nel gruppo ristrettissimo CONSIGLI DA GENTE CHE SA A GENTE CHE DEVE IMPARARE, lo facciamo con la chat di Facebook che di nomi ne ha cambiati tanti. Lì ci confrontiamo con chi libraio lo è da molto tempo, con chi non ha perso la passione nonostante le difficoltà (che sono quelle che vi immaginate, ma viste da vicino fanno paura), con chi ha qualche anno più di noi e una visione fresca della vita in libreria. Un mix di esperienza ed entusiasmo. Da questa condivisione nasce Italian Book Challange, il campionato dei lettori indipendenti.

La proposta parte dalla nostra libreria, proprio in quel gruppo. Ripesco il messaggio mandato a gennaio, che suona così “ciao amici librai, che ne pensate della READING CHALLENGE? Avevo intenzione di tradurre la lista appenderla/lanciarla qua in libreria, che ne pensate? Mi piaceva anche proporvi di fare una reading challenge tra i clienti delle libreria indipendenti, ovvero noialtri, così da fare una classifica interna (di ogni singola libreria), e una italiana (dei clienti delle indipendenti italiane che hanno deciso di partecipare)”. Sgrammaticato, per molti incomprensibile (anche quasi per me adesso che lo rileggo!), ma quello è il sasso lanciato nello stagno dei librai, diventato oggi un lago.  Per alcuni è amore a prima vista, altri cercano di tradurre il messaggio, di capire dove voglia andare a parare, chi ci sia dietro di me (nessuno, se non un fidanzato innamorato che mi sostiene in tutte le follie), altri ancora mollano il colpo. Ma è condivisione, e senza quella chat tutto il resto non sarebbe successo.
Tutto il resto cosa? Creiamo un gruppo apposito dedicato all’#IBC. Librai entusiasti aggiungono librai ancora da informare e che presto aderiscono felici al gioco. Diventa una corsa per fare in modo che più librai possibili sappiano cosa sta bollendo in pentola. Il 3 febbraio nasce la nuova pagina Facebook e, il giorno dopo, lanciamo la pagina: un conto alla rovescia online, in quella stessa chat, più emozionante di quello di Capodanno, anche perché non ce ne sarà mai un secondo. Siamo trentacinque librai aderenti e tutti postiamo sul nostro profilo Facebook (nostro o della nostra libreria) la presentazione del gioco. “Udite udite, novità meravigliose dal mondo delle librerie indipendenti! Lettori di tutta Italia, un gioco pensato per voi! Il 12 febbraio ha inizio il campionato dei lettori indipendenti: l’Italian Book Challenge una sfida a suon di libri con in palio per il vincitore ricchi premi!”. Da 35 a 184 librerie aderenti il passo è breve. Social, giornali, blog, radio: parte il tam tam dell’IBC. Tanti librai indipendenti si fanno avanti per partecipare. Da Loredana Lipperini alle mie amiche lasciate al paesello natìo, molti vogliono sapere come funziona e come giocare. Nessuno protesta per lo slittamento di un paio di settimane: il minimo per mettere a punto tutto, consentendo a nuove librerie di aggregarsi al gioco (e a noi che ci occupiamo dell’organizzazione di riposare qualche ora la notte!).

Oggi, la pagina Facebook conta oltre 7000 like, ottenuti in poco più di un mese. Tutti i giorni ci scrivono lettori per avere delucidazioni sulle categorie. Ci contattano anche librai: piacerebbe loro aderire, ma ci è impossibile gestire nuove adesioni mentre portiamo avanti il nostro lavoro quotidiano, oltre che il gioco (perché essere un libraio indipendente vuol dire non stare fermo un attimo). E i librai indipendenti capiscono. Ci cercano ancora molti giornalisti. La potenza dei social.

E, prima di chiudere: siccome Facebook è una potenza e ci piace giocare anche sulla pagina, non solo nelle librerie, ogni lunedì pubblichiamo un post chiedendo di completare la frase “andare in libreria è…”. Un contest virtuale che avrà tre vincitori reali, le cui frasi illumineranno splendide lanterne scritte nella notte del 18 giugno, ovvero durante Letti di Notte. Quindi, i social sono come il caffè. Preso nelle giuste dosi fa un gran bene!

LibreriaVolante
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