Dal 5 al 22 dicembre il Laboratorio Formentini di Milano ospiterà “El Prìncipe Feliz”: in mostra 24 tavole dell’illustratrice inglese Maisie Paradise Shearring, che ha raccontato le più belle favole di Oscar Wilde. ilLibraio.it ha intervistato l’artista

Dal 5 al 22 dicembre, presso il Laboratorio Formentini per l’editoria di Milano, si terrà “El Prìncipe Feliz”, una mostra di 24 tavole dell’illustratrice inglese Maisie Paradise Shearring.

El Prìncipe Feliz

L’artista ha conquistato la scena internazionale con la reinterpretazione della favola per ragazzi Il principe felice di Oscar Wilde.

El Prìncipe Feliz

“El Prìncipe Feliz” è la prima di una serie di esposizioni che dalla Bologna Children’s Book Fair arriveranno in esclusiva a Milano (grazie all’idea di Mimaster illustrazione – Officine Buena Vista), con l’obiettivo di aumentare la circolazione delle grandi mostre di illustrazione che si tengono alla Fiera di Bologna, e permetterne l’accessibilità anche di un pubblico generalista di lettori e appassionati.

El Prìncipe Feliz

La mostra è stata presentata in anteprima a Bologna, come esito del Premio Internazionale di illustrazione Bologna Children’s Book Fair – Fundacion SM, un riconoscimento dedicato ai giovani talenti under 35, nato con l’obiettivo di scoprire, incoraggiare e sostenere nuovi talenti dell’illustrazione.

El Prìncipe Feliz

Abbiamo parlato con l’artista del suo modo di lavorare e delle sue fonti d’ispirazione. E le abbiamo chiesto di descrivere il suo stile: “È difficile capire esattamente com’è veramente il proprio stile. Credo di averlo trovato sperimentando nel tempo e, semplicemente, disegnando moltissimo”. Ci ha raccontato Maisie Paradise Shearring: “Ho sempre lavorato usando mezzi diversi – china, acquerello, pastelli a cera, collage, ecc. – perciò, naturalmente, ho impiegato molto tempo a fare pratica e a esercitarmi per creare un equilibrio tra i diversi materiali che utilizzo. Allo stesso modo, dopo ore e ore di pratica, ho imparato a riconoscere ciò che preferivo illustrare e anche il tipo di storie che volevo raccontare. Praticamente tutto il mio lavoro è basato sull’osservazione: tiro fuori il mio blocchetto per buttar giù degli schizzi, oppure prendo appunti sulle cose che sento, e poi trasformo questi scarabocchi in storie e personaggi”. Le abbiamo anche domandato dove trae ispirazione per le sue opere: “Mi sono sempre ispirata a John Burmingham. Amavo i suoi libri da bambina e li adoro ancora adesso, in particolare Avocado Baby. Amo l’energia e il tratto inconfondibile nei suoi lavori – la tracce di matita e i disegni iniziali che si possono ancora vedere sulla pagina finita. È un maestro nel non ritoccare troppo l’immagine. Un’altra artista da cui traggo ispirazione è Maira Kalman, per la sua brillante capacità di osservazione e i suoi punti di vista sul mondo. In particolare mi piace il suo libro Next Stop Grand Central”.

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