Nei primi 4 mesi del 2018 continua il consolidamento del mercato del libro mentre si stabilizza il numero dei lettori. I primi dati, in occasione del Salone di Torino

Nei primi 4 mesi del 2018 continua il consolidamento del mercato del libro mentre si stabilizza il numero dei lettori. La conferma viene, a ridosso dell’apertura della Salone del Libro di Torino, dai dati Nielsen per l’Associazione Italiana Editori, che registrano nei primi 4 mesi del 2018 (per la precisione fino al 21 aprile 2018) una crescita del +0,4% nelle vendite (escluso Amazon) a valore nei canali trade (librerie, GDO, store-on-line).

Secondo le stime dell’Ufficio studi Aie, considerando però anche Amazon, le vendite a valore nel primo quadrimestre potrebbero essere vicine a un +1,5%.

“Un segno + in linea con quello del 2017 nel corrispondente periodo dell’anno e un trend positivo che continua – ha sottolineato il presidente di Aie Ricardo Franco Levi -. Secondo le stime di Aie si accentua la crescita (a due cifre) dell’ecommerce del libro fisico mentre si conferma la flessione nella vendita di libri di varia nella grande distribuzione organizzata e si registra qualche difficoltà anche nelle librerie, indipendenti e di catena”.

Conferme positive arrivano anche dal fronte della lettura: “Buoni i segnali anche sul fronte della lettura – ha proseguito Levi -. Il calo dei lettori sembra essersi arrestato nel 2018 sui valori dello scorso anno: i lettori sono il 62% in Italia, secondo i dati dell’Osservatorio AIE sui consumi culturali, che realizziamo in collaborazione con Pepe Research. Un dato in linea con quelli più recenti di Istat, che però si fermano al 2017”.

“Segnali – ha proseguito Levi – che ci confermano che il nostro mercato si sta stabilizzando e mai come ora ha la necessità di sviluppare politiche per la lettura che ci aiutino ad allargarlo e a renderlo ancor più internazionale, facendo al tempo stesso crescere il Paese. Non ci sarà ampliamento del mercato del libro – l’unica, autentica, forte garanzia per la salute e lo sviluppo delle nostre imprese editoriali -, se non ci sarà un innalzamento dei livelli di istruzione, di cultura e, infine, di lettura degli italiani, a partire dalla scuola. Sono certamente necessarie politiche di supporto alla filiera (come ad esempio il tax credit per le librerie) e ai consumatori. Ma la priorità per tutti noi deve essere la lettura, a partire dalla scuola, come garanzia del futuro di questo nostro Paese”.

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