“Il mio nome non è rifiugiato” è un albo illustrato da Kate Milner, pubblicato in collaborazione con EMERGENCY, che apre una riflessione sul fenomeno delle migrazioni e sulle parole che andrebbero utilizzate per raccontarle ai più piccoli

L’albo illustrato di Kate Milner, Il mio nome non è rifugiato (Les Mots Libres edizioni, in collaborazione con EMERGENCY) apre una riflessione sul fenomeno delle migrazioni e sulle parole che andrebbero utilizzate per raccontarle alle nuove generazioni.

Molti esodi sono esodi di bambini. Dell’oltre un milione di bambini siriani fuggiti nel solo 2016, quasi tre quarti avevano meno di 11 anni e un numero imprecisato di essi erano minori non accompagnati. Le immagini rimbalzate dai media possono spaventare i più piccoli e, se non supportate da un racconto adeguato, rischiano di veicolare ritratti di migranti altamente pregiudizievoli, creando paure e allarmismi ingiustificati.

il mio nome non è rifugiato

Il mio nome non è Rifiugiato racconta il viaggio di un bambino che parte insieme alla sua mamma da un imprecisato paese segnato dalla guerra e approda in un luogo sicuro e lontano. Scandagliando le emozioni e i pensieri di chi è costretto a lasciare la propria terra, il libro racconta una storia particolare che diventa universale, perché affronta condizioni note a tutti: l’incertezza, la paura, la stanchezza e la noia che anche i bambini rifugiati provano nelle loro giornate.

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L’autrice, che ha studiato illustrazione al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra e i cui lavori sono stati pubblicati in riviste ed esposti in varie gallerie, ha voluto creare un’opera con l’obiettivo di suscitare un sentimento di empatia nei chi confronti di è costretto a vivere un cammino difficile e doloroso. Quando si parla di rifugiati, infatti, spesso ci si dimentica che sono prima di tutto persone, con una propria storia e una propria unicità.

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Il mio nome non è rifugiato racconta ai bambini e parla agli adulti, per ricordare che quelli che etichettiamo come “loro” o “altri” sono persone esattamente come tutti. EMERGENCY ha deciso di sostenere la casa editrice Les Mots Libres nella pubblicazione del libro, i cui ricavati contribuiranno anche alla raccolta fondi della ong.

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