Adolescenti, truffe, crimini informatici e un’umanità che non sa distinguere tra realtà e finzione: “Cuore capovolto” è il nuovo romanzo di Paola Barbato. Uno spaccato della nostra società, che colpisce per la capacità di raccontare il male, al di là che si parli di adulti o ragazzi, nel solco della serie “Adolescence”…

A marzo 2025 in molti si sono fermati, colpiti dalla storia narrata dalla serie tv Netflix Adolescence. Colpiti, forse spaventati e un po’ sorpresi che il male possa riguardare i più giovani. Anzi giovanissimi. E che le famiglie non possano prevedere nulla.

Cuore capovolto, il nuovo romanzo di Paola Barbato pubblicato da Neri Pozza, si inserisce nel solco già tracciato e spalanca a lettori e lettrici gli occhi su una società in cui il male può essere ovunque e il confine tra reale e immaginario si fa sempre più labile, a tal punto da non essere più rintracciabile. Per i figli e, com’è facile intuire, anche per i genitori.

Copertina di Cuore capovolto di Paola Barbato

La trama

Al centro del romanzo c’è Alberto Danini, agente del Servizio centrale operativo ed esperto informatico che si occupa di crimini ai danni di figure fragili.

Tra queste anche i minori, e infatti Danini e i suoi colleghi vengono coinvolti nel caso di Leonardo: suo padre si è presentato la sera in commissariato affermando di aver trovato delle foto del figlio tredicenne nudo.

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Ma quella che sembra essere una rete di predatori si rivela un sistema di scambio di favori più grande e più complesso. E, ça va sans dire, più pericoloso.

Un sistema chiamato la Rete dei Cuccioli, in cui ogni utente (anonimamente) può offrire e chiedere like, commenti, informazioni, aiuti di ogni sorta, ma anche braccia disposte a picchiare, violentare e uccidere. Tutto in cambio di crediti. Quasi come fosse un gioco, o un mondo virtuale.

Le storie che vengono scoperte, in parte direttamente connesse al caso e in parte descritte da Barbato attraverso documenti giudiziari, e le vite che rischiano di spezzarsi, però, sono reali. Sono quelle di un consigliere comunale e attivista LGBTQ+ che vuole mostrare l’odio nel Paese e paga per essere aggredito, di una donna disposta a tutto per avere il posto di lavoro, di una famiglia che sta andando in pezzi con i suoi segreti…

Gattini, anatroccoli e… agnelli

L’agente Danini non è e non si sente un eroe. Addirittura il suo compagno dice che lui “non è un vero poliziotto”, ma solo un informatico. Certo Alberto ha pistola e distintivo, però il suo posto è l’ufficio, e non il campo d’azione. Quando le cose si mettono male, e lo stesso Danini durante la sua operazione sotto copertura nella Rete riceve delle minacce, quell’uomo tranquillo e fuori forma decide di seguire il suo istinto per provare a fermare la Rete.

In Cuore capovolto, Paola Barbato ha avuto la capacità di raccontare, attraverso due punti di vista diversi, quello che accade capitolo dopo capitolo: da un lato il protagonista della storia è inevitabilmente Danini, un poliziotto che non si lascia limitare dai protocolli (per paura, più per che coraggio) e affronta dei nemici sconosciuti, un uomo combattuto che accetta di compiere delle azioni negative – non solo reati ma atti che non rientrano nel suo codice morale – pur di salvare delle vite. Quella del marito, quella di Leonardo. Quelle di due ragazze rapite a causa dei debiti del loro padre, figura che chi legge incontra assieme ad Alberto nel corso delle indagini; dall’altro lato la Rete ha una vita propria. Subisce attacchi e denunce, porta a casa risultati e altera in modo irreparabile l’esistenza di molti individui, criminali e non, adulti e minori.

Barbato sfrutta tutta una serie di testimonianze, articoli di giornale e resoconti del Tribunale per dare conto ai suoi lettori e alle sue lettrici di come ogni giorno l’effetto della Rete si manifesti in modo concreto.

Ed è proprio unendo i puntini, le informazioni che si possono reperire dalle due forme narrative – chiamiamole così – che si scopre che cosa sono i cuccioli. Un gattino è un like, un pulcino un commento negativo sui social, l’anatroccolo una richiesta di informazioni, il pesciolino è una persona da perseguitare… Parole in codice che solo chi si inoltra in quello strano mondo anonimo e virtuale poteva comprendere. E infine l’agnello.

Ogni animale aveva un valore simbolico, e se il gattino faceva le fusa, l’anatroccolo seguiva la fila e il criceto girava in qualunque ruota lo mettevi, l’agnello non poteva fare che una cosa.
morire
quindi era un mandato di omicidio

Realtà o finzione?

I dilemmi dell’umanità circa la realtà che viviamo sono antichi quanto l’umanità stessa. E molte opere, siano esse romanzi o film, continuano a riflettere sul tema. In una società sempre più dominata dai mezzi di comunicazione e dalle realtà alternative/virtuali tutto questo ha assunto nuove forme. Come scindere ciò che è reale da ciò che non lo è?

Cuore capovolto è evidentemente un’opera di finzione, in cui il motore narrativo genera movimento per i personaggi protagonisti, da un inizio a una fine in un crescendo di emozioni. Ma è anche il racconto delle difficoltà delle nuove generazioni (ma non solo quelle).

Leonardo racconta in uno degli ultimi capitoli che per lui “era tutto un gioco, uno scherzo“. Ma per quanti altri ragazzi questa frase andrebbe bene?

Un’ultima riflessione si può compiere riguardo il senso ultimo della Rete. Evitando di fare troppe anticipazioni, la Rete dei Cuccioli, si scopre una volta conclusa l’indagine, nasce come esperimento che nulla ha a che vedere con il crimine. Semplicemente, era un tentativo di società basata sul baratto. E anche quando questo tentativo assume i contorni perversi immaginati dalla scrittrice e fumettista milanese, sempre di baratto possiamo parlare.

E allora cosa porta la Rete a diventare un sistema così malvagio e doloroso? Semplicemente le persone: uomini e donne che non sanno (non hanno gli strumenti per) gestire i propri desideri. Si sviluppa così uno scambio tra cittadini comuni, disperati e disposti a tutto per raggiungere quei sogni irraggiungibili che a volte la società moderna sembra, invece, rendere così a portata di mano.

Leonardo e i suoi genitori ne sono un esempio. Ma forse tutti gli utenti della Rete lo sono. E questo rende il romanzo di Paola Barbato non solo attuale ma anche reale.

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Fotografia header: Paola Barbato (foto gentilmente concessa dalla casa editrice)

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