La fumettista francese Julie Maroh, giunta al successo con “Il blu è un colore caldo”, torna in libreria con “Corpi sonori”, in cui racconta l’amore oggi, attraverso una serie di vicende di coppie di ogni tipo. L’autrice, infatti, spiega a ilLibraio.it che la raccolta è “definita da un intento politico appena evocato, un’idea di vita dove si condividono le nostre differenze”. Perché “con pazienza e tante battaglie finalmente sta arrivando una visibilità positiva” per le coppie dello stesso sesso e per le persone non binarie

Julie Maroh è la fumettista francese autrice de Il blu è un colore caldo (Rizzoli Lizard), opera da cui è stato tratto il film di Abdellatif Kechiche, La vita di Adele. Sette anni dopo l’uscita del graphic novel, Maroh, ora trentaduenne, torna a scrivere d’amore e relazioni in Corpi sonori (Panini), una raccolta di vicende di coppie che vivono a Montreal.

Julie Maroh

Nei sette anni tra le due opere Julie Maroh ha pubblicato anche Skandalon (Rizzoli Lizard), la storia di Tazane, rockstar che conduce una vita di eccessi per soffocare la rabbia che nutre per la società, e City & Gender (Renbooks), dedicato all’identità di genere.

Julie Maroh

In Corpi sonori l’autrice torna a riflettere sull’identità, soprattutto legata al lato affettivo e sessuale della nostra esistenza, e decide di raccontare storie di coppie di ogni tipo: tradizionali, dello stesso sesso, felici, conflittuali… per aprire un confronto su quello che significa amare oggi.

Julie Maroh

Maroh, come è nata l’idea di una graphic novel dedicata alle relazioni e all’amore?
“Nel 2009 stavo finendo Il blu è un colore caldo e lavoravo su Skandalon, ma di tanto in tanto mi passavano per la mente brevi storie d’amore, anonime, che si riassumevano in pochi righe sul mio taccuino. Nel 2013 le ho riprese e ho provato a raggrupparle in una raccolta definita da un intento politico appena evocato, un’idea di vita dove si condividono le nostre differenze”.

Julie Maroh

Internet, i social media e le app stanno cambiando il modo in cui ci relazioniamo all’amore e al sesso?
“È vero che ormai abbiamo gli strumenti per trovare sia un’avventura sia l’amore eterno, però credo che non abbiano poi così cambiato il nostro rapporto con gli altri, né le nostre aspettative su relazioni e sesso. Lo spirito dei film sdolcinati vivrà ancora per un po’!”.

Le opere che trattano di storie d’amore stanno diventando più inclusive rispetto al passato, dando maggiore spazio a coppie dello stesso sesso e a personaggi non binari?
“Con pazienza e tante battaglie finalmente sta arrivando una visibilità positiva. ‘Positiva’ perché l’omosessualità era già presente nei romanzi e nei film, ma stereotipata, o tramite personaggi con una vita disperata, che finiva con il suicidarsi o l’omicidio. Ora, grazie alla lotta per i diritti LGBT e al coraggio di chi decide di fare coming out, la visione della società sta cambiando, e così anche le opere di finzione. L’arte è sempre un riflesso del mondo in cui viviamo”.

Chi sono gli autori che l’hanno ispirata?
“Tutto e tutti hanno la capacità di ispirarci qualcosa, non solo chi ci precede in un settore. I grandi passi avvengono quando c’è qualcosa o qualcuno che ci rivela una parte di noi stessi, una certezza, una decisione ovvia. Per me, questo è ispirazione. E quindi mi hanno ispirata libri, film, canzoni, dipinti, persone, viaggi, animali, luoghi, momenti. Anche io sono sdolcinata”.

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