Da Roald Dahl ad Hunger Games, passando per Neil Gaiman… Su ilLibraio.it Giusi Marchetta, giovane scrittrice, insegnante e autrice di “Lettori si cresce”, svela la lunga lista di testi, aggiornata di anno in anno, che consiglia ai suoi studenti. C’è spazio per tutti i generi, anche per i fumetti, gli horror e i “libri da non leggere”… Senza dimenticare che, “permettere agli alunni di scegliere la lettura successiva, continua a essere il modo migliore per vincere anche il non lettore più ostinato”

Ricomincia l’anno scolastico e per migliaia di insegnanti si rinnova la sfida delle letture da proporre in classe. Sempre più spesso negli ultimi anni, infatti, i docenti hanno preso l’abitudine di limitare la pratica del libro mensile assegnato con relativa scheda di analisi quasi sempre reperita su internet in favore di un approccio alla lettura più piacevole e (si spera) più efficace.

Permettere agli alunni di scegliere la lettura successiva, ad esempio, continua a essere il modo migliore per vincere anche il non lettore più ostinato. Certo, il docente dovrà prepararsi a una sfilza di memoir di Youtuber, calciatori, cantanti davanti a cui stringere i denti, ma questa possibilità, data un paio di volte l’anno, consentirà ai  ragazzi di sperimentare l’aspetto più personale della lettura e di viverla come un mezzo per arrivare a ciò che interessa e non come un compito svolto controvoglia.

A questa scelta totalmente libera si accompagna quella di romanzi e racconti contenuti in una lista che il docente compila e aggiorna costantemente anche grazie agli input dei suoi alunni. Una lista che si rispetti è ricca di titoli, aperta ai vari generi letterari, costruita in modo da segnalare chiaramente il livello di difficoltà di lettura del libro in questione. In giro se ne trovano di utilissime, da ampliare o modificare a proprio piacimento. Ed è forse questo l’aspetto più stimolante per un docente impegnato nella disperata impresa di crescere dei giovani lettori: trovare la storia giusta per gli alunni che si ritrova davanti quest’anno. Solo così, infatti, è possibile vincere la nostra sfida: a colpi di storie che raccontino ai ragazzi cose che li riguardano e che non sapevano di stare cercando.

Come ogni settembre, quindi, mi chiedo quali saranno le letture che mi guadagneranno un po’ di fiducia da parte dei miei alunni. Per fortuna, mentre mi affido ai consigli di librai e scrittori per aumentare il numero di frecce al mio arco, negli anni ho messo insieme un piccolo serbatoio di libri bellissimi e adatti per un certo tipo di pubblico. Sono la mia ancora di salvezza quando ho bisogno di consigliare qualcosa da leggere nell’immediato e finora non mi hanno mai deluso.

Per cominciare

Le streghe di Roald Dahl da leggere in prima media per “scaldare” la classe. Di facile lettura, lo considero un modo divertente e avvincente di instaurare un legame con i nuovi alunni soprattutto coi non lettori (in caso sia stato letto alle elementari, Matilde o La fabbrica del cioccolato possono sostituirlo egregiamente, essendo lo stesso Dahl una delle cose più belle capitate alla letteratura).

Giallo

(seconda- terza media )

Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd, è una giallo avvincente, ambientato a Londra che ha per protagonista un bambino con la sindrome di Asperger che risolve il caso della scomparsa di suo cugino. Il linguaggio è semplice, la conclusione ingegnosa. È un best seller nelle mie classi e potrebbe aprire la strada ai fan verso Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Mark Haddon, più adulto e impegnativo.

Horror

(Prima media)

L’autobus del brivido, di Paul Van Loon, serie di racconti horror per i più piccoli. Una via di mezzo tra Piccoli brividi e letture più impegnative. I racconti sono brevi, divertenti e disgustosi al punto giusto. Una parziale lettura in classe assicura l’attenzione e il divertimento di tutti (docente compreso).

(Seconda media – Terza media)

La casa dei cani fantasma, di Alan Stratton è un romanzo scorrevole e in alcuni punti realmente inquietante. Il protagonista tredicenne e sua madre, in fuga da un padre violento, si trasferiscono nella sperduta campagna americana in una vecchia casa abitata dal fantasma di un bambino che prima di morire ha molto sofferto. Non una passeggiata per i contenuti, ma se l’alunno è temerario una lettura da non perdere.

Storie di ragazzi

Tra i titoli più apprezzati di sicuro ci sono le storie che parlano di adolescenti, soprattutto se i temi sono quelli dell’amicizia, l’amore e il bullismo.

Su quest’ultimo argomento molto successo hanno riscontrato tra i miei allievi Camminare, correre, volare, di Sabrina Rondinelli, ambientato a Torino, in una scuola media in cui si intrecciano le storie di una ragazza bulla e della sua vittima. Lo stile è chiaro e scorrevole, la trama adatta anche ai più sensibili senza essere edulcorata. Più problematico è Obbligo o verità di Annika Thor, una lettura forte su un episodio di bullismo particolarmente gravoso, ma che ha molta presa sui ragazzi più grandi.

Sul versante della crescita e delle sue difficoltà, le mie alunne di seconda e terza hanno amato Le nuvole per terra di Nadia Terranova perché lo hanno sentito sincero nel modo in cui il mondo degli adulti viene filtrato dalla protagonista adolescente, quelle di prima invece Wonder di R.J. Palacio per la determinazione con cui Auggie affronta la scuola con una deformazione facciale che in classe ha fatto discutere tutti.

Fantastico / Fantascienza

Con mio grande rammarico ho faticato a trovare un lettore per La storia infinita e per Jim Bottone e la terribile banda dei tredici pirati. Non smetterò di provare, almeno per il primo, ma negli ultimi anni ho ottenuto di più con Hunger Games (e il tragico epigono Divergent che pure leggono volentieri dalla terza media al biennio delle superiori). Se la Rowling merita tutte le nostre benedizioni da insegnanti (e la nostra ammirazione da scrittori), Neil Gaiman non è da meno. Tra i tanti libri che ha scritto e che sono stati anche ottimamente portati al cinema, Il figlio del cimitero è forse quello più universalmente godibile: è avvincente, mai infantile, ma allo stesso tempo privo di criticità che potrebbero inquietare troppo un giovane lettore.

Tra le distopie moderne, un po’ più adulto, (quindi dai tredici anni in su), c’è Anna di Niccolò Ammanniti che gioca con l’idea di ragazzini lasciati soli a sopravvivere tra le macerie di un mondo adulto sterminato da un’influenza (ogni volta che un mio alunno apprezza un libro di Ammanniti so che posso rifilargliene con successo almeno altri due, cosa che, converrete, è una bella comodità).

Classici

E i classici? Sì, ma con buonsenso. Un classico odiato non fa bene a nessuno, quindi vanno scelti con cautela. I bestseller di questi anni per me sono stati: Il giornalino di Gian Burrasca nelle prime, Viaggio al centro della terra per le seconde, Il diario di Anna Frank per le terze.

Fumetti e graphic novel

Dalla prima alla terza è interessante lavorare sull’immagine in tutti i modi ci vengano in mente. Perciò in prima uso spericolatamente 300 di Frank Miller per mostrare come i Greci rappresentavano il nemico come mostro (ma non lo assegno da leggere, non lo consiglio e sfoglio solo le pagine che servono a provare il punto, con estrema attenzione per la loro sensibilità, sebbene tutti abbiano già visto il film che oltre al sangue e al razzismo spicciolo contiene una scena di sesso lunga venti minuti che nel libro quasi non c’è). In seconda e in terza invece passiamo alla lettura di qualche graphic novel. Due titoli: Un sacchetto di biglie di J. Joffo e l’ormai classico Maus di Art Spiegelman, se la classe lo consente (non è una lettura facile né per i contenuti né per la forma).

Saggi

L’anno scorso non si faceva che parlare di un libro che prometteva di raccontare i misteri dell’intestino. Incredibile a dirsi, un successo. Questo perché la nostra curiosità molto spesso è soddisfatta da un saggio più che dalla narrativa. Recentemente mi è capitato tra le mani un libro sulla decapitazione, Teste mozze di Frances Larson e subito mi sono venuti in mente tutti gli adolescenti non lettori che potrebbero trovarlo interessante. Ovviamente per i miei dodicenni (e per loro sfortuna) mi capita di cercare saggi meno violenti ma che possano ugualmente catturare la loro attenzione. Quest’anno proverò con I 7 colori per 7 pittori  di Marta Barone collegando la storia degli artisti con il paese da cui provengono. Chi dice che nell’ora di geografia non si possa leggere?

Libri da non leggere

Esiste una categoria di libri inconsigliabili. Affrontano temi molto forti, sono scritti con un linguaggio crudo, contengono scene di sesso o violenza.

Ne ho inseriti alcuni nella mia lista con un bollino rosso che ne segnala la particolarità. Ebbene, vanno fortissimo e ne sono felice perché sono spesso le letture migliori che si possa fare. Il primo che mi viene in mente (che mi verrà sempre in mente) è Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness: un concentrato di angoscia esistenziale, bullismo, elaborazione del lutto, senso di colpa, scrittura brillante e illustrazioni suggestive. Altrettanto successo ha avuto tra i miei alunni più grandi La bomba, di Todd Strasser, che però io rimanderei al biennio delle superiori per la complessità della struttura e del tema (durante la guerra fredda i Russi sganciano la bomba e il protagonista e la famiglia si ritrovano in un bunker a morire di fame: fighissimo). A proposito di bombe e di stridore di denti, Bunker diary di Kevin Brooks, la fa da padrone in questo senso: un sedicenne viene rapito e imprigionato sottoterra con altre cinque persone da un maniaco che non svela mai il suo volto e si diverte a torturarli. Decisamente da scuola superiore e solo per chi se la sente.

Ora, riprendendo in mano la mia lunga e sempre crescente lista di letture, mi rendo conto che ne avrei potuto citare molte altre. Mi fermo qui per non dilungarmi troppo e perché queste servono a darmi la fiducia necessaria a cominciare l’anno. Ognuno di questi titoli, infatti, mi ha dimostrato che esiste sempre almeno un libro che può fare breccia nel cuore di qualcuno che non se lo aspettava. Il mio compito è di mettermi a caccia di questi libri e, come sanno i miei alunni, sono convinta che i compiti vadano sempre fatti.


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