“Triade minore è ispirato dal ritrovamento di un tesoro musicale dimenticato. O, meglio, ne racconta la riscoperta in un romanzo che ho voluto scrivere al passo di un noir, fondendo immaginazione letteraria, verità storica e cronaca intima dei protagonisti…”. Luigi Ferrari ci racconta il suo debutto letterario
Triade minore (Ponte alle Grazie) è ispirato dal ritrovamento di un tesoro musicale dimenticato. O, meglio, ne racconta la riscoperta in un romanzo che ho voluto scrivere al passo di un noir, fondendo immaginazione letteraria, verità storica e cronaca intima dei protagonisti. Ne ho concepito l’idea cercando un giorno su YouTube un brano pianistico di George Gershwin, Novelette in Fourths. M’imbatto invece nella prima di tre Novelle per pianoforte di un certo Nikolai Medtner (nella foto, ndr), pubblicata nel 1909 ed eseguita dall’autore in una fortunosa registrazione del 1931. Per pura curiosità decido di ascoltarla, sottraendo qualche istante al mio lavoro. Qualora anche voi voleste farlo, eccola qui:
Tutto mi attendo, da un compositore del ventesimo secolo, fuorché un pezzo così candidamente trasognato, tonale, ingenuo al punto da suscitare diffidenza. Eppure, dopo non molto mi trovo a pensare con una certa sorpresa che se questa semplicità insinuante si preserverà sino alla fine avrò forse modo di sperimentare la cattura al volo di un’ispirazione autentica, e la sua restituzione alla vita dell’arte. Il sortilegio, manco a dirlo, avviene; ed eccomi ad ascoltare e riascoltare con piacere crescente una musica strana, forse anacronistica già all’epoca del suo esordio in un mondo pronto a inebriarsi di modernità, ma che possiede «un’anima, e libertà, e amore, e potenza d’eloquio» per rubare parole a Fiodor Tutchev.

Luigi Ferrari – foto di Emanuela Savi
Della trama, o meglio delle storie che su tre diversi piani temporali si intrecciano e interagiscono nel libro, non posso rivelare molto senza rischio di compromettere il piacere di chi vorrà leggerlo. Mi sento però almeno di anticipare che ai due protagonisti “del presente” – Brynmor Davies, direttore musicale dei programmi radiofonici di BBC Galles, e la sua bella moglie Jeanne, studiosa di arte bizantina e slava, si affiancano “dal passato” i componenti della triade che dà titolo al romanzo: figure di spicco realmente esistite, benché oggi relegate nel novero dei minori. Figure, aggiungo, legate da un rapporto psicologicamente e sentimentalmente complesso: innanzitutto, appunto, Nikolai Medtner (1880- 1951), virtuoso pianista e geniale compositore; poi suo fratello Emilii (1872-1936), critico musicale, letterato, editore e teorico del movimento simbolista con dichiarate simpatie filonaziste; infine Anna Bratenshi (1877-1965), sensibile violinista di famiglia ebrea che fu ad un tempo compagna e moglie di entrambi. Tutti e tre attivi nell’irripetibile stagione intellettuale e artistica dell’Età d’argento, che fiorì in Russia negli ultimi lustri del secolo XIX e nei primi del XX per finire dispersa nella bufera della Rivoluzione d’Ottobre.
La musica di Nikolai, che in larga parte a quei momenti e a quei luoghi appartiene o si richiama, può apparire ardua al primo approccio. Ma riesce a sedurre e affascinare chi accetti di tuffarsi senza pregiudizi nel suo corso limpido e profondo. Un’altra prova? Ecco la breve Canzona matinata (così in originale), dalla seconda raccolta di Motivi dimenticati del 1918-20. Cercate di non commuovervi, se ci riuscite…
Il tema che percorre per intero Triade minore, e altro non dirò, è quello dell’oblio e, per converso, del riscatto dall’oblio. Nel romanzo se ne rende alfiere un personaggio non ancora menzionato: Iwan Price, giovane e caparbio collaboratore di Brynmor che nel 1995, di ritorno da una missione giornalistica, perde la vita in uno strano incidente d’auto. Di lui e di quel suo ultimo viaggio riemerge, a vent’anni di distanza, una traccia inopinata: alcune audiocassette che permettono di conoscere il contenuto del suo lavoro nella settimana finale di vita, tutta apparentemente spesa a intervistare la novantenne Edna Iles (1905-2003), reale e leggendaria pianista britannica nota tra l’altro come pupilla, fautrice e fedele interprete di Nikolai Medtner.
È questo ritrovamento a dare spunto narrativo al racconto, nel primo capitolo del libro. I sessanta (e l’Epilogo) che lo seguono dipanano una storia d’invenzione e di ricerca, che accosta passato e presente come solo l’incantesimo della letteratura permette. Una storia, però, che in maniera non troppo dissimile potrebbe davvero accadere a ciascuno di noi: come forse è già accaduta, o accadrà.
L’AUTORE – Nato a Milano il 5 gennaio 1951, lo stesso giorno di Nikolai Medtner, da 11 anni Luigi Ferrari vive a Pesaro con la moglie. È laureato in architettura e diplomato in composizione e analisi musicale. Ha collaborato, tra gli altri, col Piccolo Teatro di Milano, col Teatro alla Scala e col Festival Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia. Ama ogni tanto suonare il pianoforte a quattro mani, con amici selezionati, ci tiene a precisare. Attualmente è sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini. Triade minore (Ponte alle Grazie) segna il suo esordio letterario, a oltre sessant’anni: un romanzo di suspense che si muove tra la narrativa di genere e la realtà storica.