E autori come Pamuk, Naipaul, Roth, Kundera e Rushdie prendono posizione contro il colosso dell’e-commerce…

“Se Amazon non viene fermata, sarà la fine della cultura letteraria in America… Quel che Bezos sta facendo è a danno dell’industria del libro e degli autori”. Anche il “superagente” Andrew Wylie, detto “lo squalo”, intervistato dal New York Times si schiera contro il portale di e-commerce, ormai da mesi al centro di una dura polemica con editori e scrittori americani (Hachette) ed europei (in fondo, il nostro speciale con dettagli, interviste e retroscena, ndr).
E dopo che un paio di settimane fa gli autori riuniti attorno alla sigla Authors United (oltre mille, tra cui nomi molto noti come James Patterson e Stephen King, solo per citarne due) erano tornati a farsi sentire  a oltre un mese dalla lettera aperta ospitata sempre dal New York Times in una pagina pubblicitaria a pagamento, su sollecitazione di Wylie si sono aggiunti scrittori come Orhan Pamuk, V.S. Naipaul, Philip Roth, Milan Kundera e Salman RushdieNon solo: hanno aderito alla lettera aperta anche gli eredi letterari di Saul Bellow, Roberto Bolano, Joseph Brodsky, John Cheever, Allen Ginsberg, Norman Mailer, Arthur Miller e Hunter Thompson. Per ora, però, da Amazon non arrivano repliche…

Fotografia header: L'agente letterario Andrew Wylie

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