Da tempo ci si chiede cosa accadrà al mercato degli audiolibri con il rapido sviluppo e il perfezionamento delle voci artificiali. Prenderanno il posto delle narratrici e dei narratori professionisti? Tra scetticismo e preoccupazione, ora Apple fa un deciso passo avanti in questo ambito…

Dati alla mano, negli ultimi anni il mercato globale degli audiolibri è cresciuto (stando ad alcune stime, entro il 2030 potrebbe valere più di 35 miliardi di dollari), e il suo pubblico si è allargato. Merito, tra le altre cose, dell’aumento della produzione e anche del talento delle narratrici e dai narratori, voci capaci di conquistare gli ascoltalettori, e che solo in alcuni casi sono quelle delle autrici o degli autori dei libri letti. Si sono infatti create nuove opportunità di lavoro per attrici e attori, noti e meno noti, che prestano la loro voce a saggi e romanzi. E spesso nelle loro recensioni gli ascoltalettori si soffermano, in positivo o in negativo, proprio su queste voci.

Da tempo, però, ci si chiede cosa accadrà con il rapido sviluppo e il perfezionamento delle voci artificiali. A questo proposito, come racconta il Guardian, Apple ha appena fatto un deciso passo avanti nell’ambito degli audiolibri letti dall’intelligenza artificiale. Sono così in arrivo i primi audiolibri letti da voci digitali “basate su un narratore umano”.

Una possibilità che, almeno inizialmente, può interessare soprattutto autori autopubblicati e case editrici molto piccole. Non a caso Apple nei mesi scorsi ha cercato, in via riservata, potenziali partner tra gli editori indipendenti, ma sono pochi quelli che hanno accettato di collaborare (il Guardian cita in particolare il mercato canadese). I dubbi, infatti, non mancano, sia da parte degli autori, sia da parte degli editori e degli agenti.

Quel che è certo è che, al netto dello scetticismo, in prospettiva lo sviluppo dell’intelligenza artificiale da parte di Apple potrebbe rappresentare una svolta nel settore audiolibri.

Difficile oggi ipotizzare quale diffusioni e quale impatto potrebbe avere questa novità, come pure prevedere come le voci artificiali verranno accolte dagli ascoltatori. Ci si chiede, in caso di successo, quale potrebbe a quel punto essere il destino dei lettori professionisti: si tratta, va ricordato, di professionisti che impiegano ore e ore per registrare un audiolibro, con costi di produzione elevati. Costi che l’intelligenza artificiale potrebbe drasticamente tagliare. Allo stesso tempo, e qui torniamo alle recensioni citate all’inizio, gli appassionati di audiolibri spesso decidono di ascoltare un libro proprio perché a leggerlo è la loro voce preferita…

Quel che è certo è che giganti come Apple (che deve però anche fare i conti con l’accusa di comportamento anticoncorrenziale), Amazon (con la società leader, Audible), Google e Spotify, da tempo si sfidano anche nel mercato degli audiolibri, a conferma del suo ruolo crescente.

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