“Non appena rendi i tuoi lettori moneta di scambio, non ti importa più ampliare i loro orizzonti culturali o migliorare la loro vita. Non credo in questo metodo, che trasforma le persone in soldi. Così si fa riferimento agli inserzionisti, non ai lettori”: Maria Popova, fondatrice di “Brainpickings”, il più celebre “inventario” di contenuti “interessanti” legati alla letteratura, spiega con queste parole la sua avversione per la pubblicità. E infatti il suo seguitissimo sito si sostiene solo attraverso donazioni e da oltre 10 anni continua a proporre “chicche” ai suoi lettori. Oltre a “Brainpickings” non mancano gli esempi di “aggregatori” di contenuti online legati alla cultura: dalle lettere di “Letters of Note”, poi raccolte in tre libri, al blog su Tumblr della rivista “Spolia”, passando per una newsletter italiana, la LINKPARADE di Hoppìpolla e altri progetti da scoprire…

Si definisce “curatrice dell’interessante” e ogni mese è seguita da oltre un milione di lettori: Maria Popova, bulgara che da anni vive a New York, con il suo sito, Brainpickings, “inventario di una vita interessante”, dal 2006 ha rivoluzionato il mondo della curatela dei contenuti online. Perché Brainpickings non crea nulla di nuovo, “semplicemente” raccoglie tutto ciò che c’è di interessante e lo offre ai suoi lettori, gratuitamente.

Il progetto è nato come una newsletter settimanale, ben presto diventata un sito vero e proprio dove quasi quotidianamente la stessa Popova – che continua a curare personalmente Brainpickings, un lavoro che la impegna intorno alle 450 ore al mese, come ha raccontato lei stessa – pubblica nuovi contenuti. Ed è restata anche la newsletter, che arriva ogni domenica mattina nella casella email degli iscritti, “per tirare su il morale” con “gli articoli più interessanti della settimana”. Sempre a costo zero per gli utenti.

E pensare che su Brainpickings non ci sono né pubblicità, né contenuti promozionali supportati da sponsor. L’unico sostentamento del progetto deriva dalle donazioni dei lettori e dalle affiliazioni con i portali di ecommerce.

Brainpickings

Un’illustrazione della “Brainpicker” Maria Popova

A proposito della sua avversione per la pubblicità, Popova ha discusso con il Guardian qualche anno fa in occasione di una rara intervista: “Non appena rendi i tuoi lettori moneta di scambio, non ti importa più ampliare i loro orizzonti culturali o migliorare la loro vita. Non credo in questo metodo, che trasforma le persone in soldi. Così si fa riferimento agli inserzionisti, non ai lettori”.

E spiega anche di “aver perso fiducia nelle riviste. In parte perché stanno avendo difficoltà economiche e per questo vendono sempre più pagine pubblicitarie, una scelta che si ripercuote sulla qualità dei contenuti”. Popova continua l’intervista spiegando che il suo modello di business, basato sulle donazioni, ha successo perché “i lettori hanno instaurato un rapporto emotivo con il sito, a cui sentono di appartenere, e che quindi sono felici di supportare un progetto che amano”. Soprattutto “gli iscritti alla newsletter”, che sono “i donatori più generosi”, forse perché con l’email si crea un “coinvolgimento più intimo”.

Brainpickings è forse il più celebre degli “inventari” online, anche grazie alla qualità dei contenuti che ruotano attorno al mondo della letteratura e che spesso svelano aspetti meno conosciuti di grandi nomi come Virginia Woolf, Simone De Beauvoir, Susan Sontag e tanti altri. Maria Popova ogni giorno legge e ricerca interviste, recensioni e vere e proprie chicche che arrivano dal passato per poi riproporle ai suoi lettori. Proprio come una ricercatrice, sempre a caccia di nuovi tesori da far scoprire al pubblico.

Dall’archivio di Spolia

Il modello di Brainpickings è simile a quello della rivista letteraria Spolia, creata dalla scrittrice e critica femminista Jessa Crispin, conosciuta dal pubblico anche per il suo manifesto Perché non sono femminista, (Sur, traduzione di Giuliana Lupi): “Spolia è un mensile letterario dedicato a ciò che è strano e sagace”. In questo caso, la rivista cartacea, che contiene articoli inediti, ha un costo di 5 dollari a uscita, ma sul blog di Tumblr dedicato a essa di possono trovare poesie, fotografie, citazioni, illustrazioni e tanto altro. Inoltre, per chi fosse appassionato di tarocchi, Jessa Crispin ha creato con l’illustratrice Jen May il mazzo di tarocchi di Spolia e ha dato vita a una newsletter dedicata alla lettura delle carte.

Un altro esempio di “aggregatore” di contenuti è Letters of note, un “museo online di lettere” in cui si possono trovare carteggi di personaggi celebri e messaggi che hanno fatto la storia, come quella scritta da Buzz Aldrin, primo uomo atterrato sulla luna con Neil Armstrong, a un professore dell’Università del Maryland. Nel giro di pochi anni dal sito sono nati tre libri che raccolgono gli epistolari, tra cui L’arte delle lettere (Feltrinelli, traduzione di Silvia Rota Sperti), e uno spettacolo, Letters Live che porta in scena alcune delle lettere.

Il fondatore di Letters of Note, l’inglese Shaun Usher, è un appassionato di messaggi scritti su carta: infatti è fondatore anche del sito Lists of Note che raccoglie elenchi e appunti di personaggi famosi, e di Letterheady che invece è un aggregatore di carte da lettere che si fanno riconoscere per la cura, o la stravaganza, del design.

Brainpickings

Da Letterheady

E da noi? Un esempio di “raccoglitore” di contenuti “notabili” italiano è il magazine Frizzifrizzi che però ha una struttura più “da rivista” dei “colleghi” che abbiamo citato. Invece, Hoppìpolla – progetto che unisce l’amore per il design e l’handmade in scatole di prodotti appositamente selezionati per stupire e far scoprire nuovi creativi agli iscritti che le ricevono una volta al mese – ha una newsletter, LINKPARADE, che ogni settimana raccoglie i link più interessanti “per chi non è mai sazio di ispirazioni ed è alla costante ricerca di nuovi stimoli intellettuali”.

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