Nel 2025 nell’Unione Europea entrerà in vigore l’European Accessibility Act, una normativa che avrà un impatto importante sul mondo degli ebook. Ma a che punto siamo in Italia in termini di libri digitali accessibili e quali sono le maggiori sfide da affrontare? ilLibraio.it ne ha parlato con Cristina Mussinelli, segretario generale di LIA, e con Anna Capietto, direttrice del laboratorio S. Polin del dipartimento di Matematica dell’Università di Torino

Nel 2019 l’Unione Europea ha approvato la Direttiva 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, chiamata anche European Accessibility Act. La normativa, che dovrà essere implementata a breve nelle legislazioni statali e che andrà rispettata a partire dal 2025, coinvolge anche il mondo del libro, e in particolare gli ebook. Si tratterà di un passo avanti significativo, poiché la direttiva non prevede solo che gli ebook in commercio rispettino i criteri internazionali di accessibilità, ma che così faccia l’intera filiera editoriale (con alcune eccezioni, riguardanti ad esempio le microimprese). L’intero percorso che passa dalla ricerca di un libro al suo acquisto o prestito, e infine alla lettura, dovrà quindi risultare accessibile. Un percorso di cui fanno parte gli ecommerce, i device digitali e i rispettivi software per la lettura, le soluzioni DRM, e tutte le piattaforme che riguardano l’acquisto o il prestito di un ebook, sia nella versione desktop sia mobile.

Ripensare l’accessibilità

Con il termine accessibilità si indica il modo in cui sono pensati e sviluppati gli ambienti o i servizi, e ci si riferisce alla loro capacità di essere utilizzabili da tutti, senza presentare ostacoli per le persone con disabilità. Agli ebook e ai servizi esaminati dalla normativa (quelli bancari, per citarne uno) si richiede quindi di essere pensati per essere fruibili da tutti; questa direttiva europea si inserisce infatti in un quadro legislativo più ampio, che fa seguito alla ratifica nel 2011 da parte della Commissione Europea della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. La stima è che a beneficiare di questa singola direttiva saranno circa 80 milioni di persone.

In campo editoriale particolare attenzione sarà volta all’eliminazione di ostacoli per chi ha disabilità visive o difficoltà di lettura dei libri a stampa. Sono diverse le caratteristiche che gli ebook devono presentare per poter essere considerati accessibili: in generale, devono risultare leggibili dalle tecnologie assistive audio, devono offrire la possibilità di conversione del contenuto in braille tramite il display apposito e, tramite i software di lettura, devono rendere possibile l’ingrandimento del carattere, del font, dell’interlinea e la variazione del contrasto; caratteristiche che gli ebook contenenti soprattutto testo in Italia spesso già rispettano.

Dal lato degli ecommerce e dei cataloghi di prestito la normativa prevede anche che vengano rese disponibili informazioni dettagliate sull’accessibilità di ogni prodotto, in modo da facilitare la scelta anche in base a questo criterio.

In quest’ottica la direttiva europea offre un’ulteriore opportunità per provare a considerare l’accessibilità non come una regola in più da rispettare, ma come uno strumento di inclusione per offrire a chiunque le stesse disponibilità in fatto di letture (e quindi di apprendimento, di cultura e di svago). Va considerato inoltre che le buone pratiche per l’accessibilità rendono gli ebook prodotti editoriali meglio fruibili da tutti: basti pensare, per esempio, agli indici navigabili, o alla possibilità di cercare all’interno del testo, entrambe funzionalità che rappresentano un valore aggiunto per ogni lettore.

Una spinta importante verso questa direzione era già stata prevista dal trattato di Marrakesh, ratificato dall’Unione Europea nel 2018, che prevede delle limitazioni al diritto d’autore per favorire l’accesso ai libri da parte di chi ha disabilità visive. Il trattato rende infatti possibili alcune eccezioni alle regole di copyright per permettere la riproduzione e la distribuzione, da parte di Entità autorizzate che operino non a scopo di lucro, di libri che non siano già disponibili in formato accessibile, oltre a fornire un quadro legale per scambi di testi a livello internazionale tra queste Entità autorizzate che si prefiggono di eliminare gli ostacoli alla lettura.

L’accessibilità della lettura in Italia

In quanto ad accessibilità degli ebook, come anticipato, in Italia il settore editoriale non partirà da zero. Come si accennava, gran parte dei testi digitali di narrativa e saggistica rispettano già molti requisiti, e a questo panorama si vanno ad aggiungere gli audiolibri, la cui offerta e disponibilità si va progressivamente allargando. Tra gli attori più attivi nel campo dell’accessibilità editoriale in Italia troviamo la fondazione LIA (Libri Italiani Accessibili), nata nel 2014 dall’Associazione Italiana Editori in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. LIA collabora con moltissimi editori e si occupa di promuovere l’accessibilità in campo editoriale. Sono più di 28mila (e in continuo aggiornamento) gli ebook accessibili, realizzati dagli editori in collaborazione con LIA, che presentano quindi la certificazione di accessibilità della fondazione. Un risultato raggiunto anche grazie alle collaborazioni con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti, l’Associazione Italiana Dislessia, Media Library Online e Informazioni Editoriali.

La logica proposta dall’European Accessibility Act e da tempo portata avanti anche da LIA è quella del born accessible (nativo accessibile), cioè la creazione di un ecosistema digitale in cui gli ebook siano fruibili da tutti già dal momento della messa sul mercato, da preferire a flussi di lavoro più macchinosi e dispendiosi in cui si pensa a rendere accessibili gli ebook in un secondo momento o solo su richiesta.

Cristina Mussinelli, Segretario generale di LIA, a ilLibraio.it spiega che “la sfida più grande che pone l’European Accessibility Act è che venga creato un ecosistema digitale editoriale accessibile che garantisca al lettore un’esperienza di lettura completamente accessibile. Fondazione LIA è stata la prima implementazione internazionale ante litteram dei principi e degli obiettivi previsti da questa Direttiva e grazie alla collaborazione con gli editori, spesso in Italia gli ebook di narrativa e saggistica nascono già accessibili fin dalla loro prima pubblicazione. Da giugno 2025 sarà però necessario che anche tutti gli altri attori della filiera editoriale, in particolare le librerie online, le app di lettura e i siti di ecommerce, rispondano ai requisiti di accessibilità definiti dalla normativa e in questo ambito la consapevolezza è ancora minore”.

Le sfide da affrontare

Esistono però alcune categorie di libri che pongono problematiche più complesse nel percorso verso la totale accessibilità: basti pensare ai prodotti fortemente basati sulle immagini, come i fumetti, i libri illustrati per bambini, quelli d’arte, e a tutta la categoria di manuali e libri didattici di sfera tecnicoscientifica in cui sono imprescindibili le formule, i diagrammi, le tabelle e le schede tecniche. Sia le immagini sia i contenuti informativi non testuali, per essere accessibili, richiedono infatti la presenza di un testo alternativo che sia leggibile dai lettori schermo oppure dai lettori vocali e che sia abbastanza chiaro e descrittivo da permettere di comprenderne il contenuto.

“Fondazione LIA, per supportare gli editori che operano in segmenti come quello scolastico e quello universitario, ha messo a punto specifici percorsi di formazione personalizzati che forniscono le competenze necessarie per creare in modo accessibile anche libri complessi o realizza degli audit dell’accessibilità delle piattaforme online su cui gli studenti fruiscono le loro pubblicazioni”, continua Mussinelli. “Un altro punto strategico è quello dell’adozione degli standard per l’attuazione della Direttiva: LIA, in collaborazione con la FEP (Federazione degli editori europei), ha pubblicato un documento per promuovere l’adozione da parte della Commissione degli standard attualmente già in uso nel settore editoriale, in particolare il formato EPUB, e Onix e Schema.org per i metadati”.

Queste tipologie di libri richiedono quindi uno sforzo non indifferente per la creazione di testi alternativi che li rendano accessibili; dall’altra parte non adoperarsi in queste direzione significa limitarne la possibilità di lettura, consultazione e studio a moltissime persone. Una possibile soluzione su questo fronte potrebbe essere rappresentata dallo sviluppo di intelligenze artificiali capaci di produrre i testi alternativi di immagini complesse. La stessa Lia, grazie a una collaborazione con il CNR che si rinnova dal 2019, si occupa anche di un progetto finalizzato alla creazione di una tassonomia di tipologie di immagini che possa condurre a una loro descrizione automatica proprio tramite le intelligenze artificiali.

Anche un’altra delle realtà che si muovono per studiare delle soluzioni in questo campo è italiana: si tratta del laboratorio di ricerca S. Polin del dipartimento di Matematica dell’Università di Torino, che tramite il progetto Integr-Abile, sta lavorando anche a processi di elaborazione automatica che permettano di passare da testi in formato LaTeX (un linguaggio per la composizione di testi particolarmente adatto alla scrittura di formule) a PDF accessibili.

La professoressa Anna Capietto, direttrice, contattata da ilLibraio.it, argomenta: “Il Laboratorio Polin dal 2013 svolge ricerca e sviluppo, sperimentazione e disseminazione di tecnologie per l’accesso agli studi universitari di persone con disabilità. Per quanto riguarda l’accesso ai libri digitali per le STEM, presso il Laboratorio abbiamo sviluppato il pacchetto LaTeX Axessibility che permette a chi scrive un documento scientifico in LaTeX di generare un documento PDF accessibile con i lettori di schermo. Stiamo inoltre lavorando a soluzioni per l’esplorazione di immagini (diagrammi, grafici di funzione, ecc.) basate sul suono e alla scrittura ed elaborazione di formule mediante la voce”.

Quindi la sfida verso una totale accessibilità del panorama editoriale non dovrà soffermarsi esclusivamente sugli ebook di solo testo, molto spesso già resi disponibili in formato accessibile, ma puntare a risolvere le sfide dei libri contenenti simboli, immagini e altri strumenti di comunicazione visuale all’interno del flusso di lavorazione del libro. In particolare sono i testi a carattere scientifico-tecnico e quelli per l’apprendimento delle lingue, che richiederanno maggiore attenzione: da un parte per la natura di questi libri, dall’altra per l’importanza a livello di istruzione delle competenze acquisibili tramite questi testi.

Libri consigliati