Il 19 novembre 2007 è uscito il primo Kindle, ma anche nei secoli precedenti gli uomini hanno inventato macchine per agevolare la lettura. La prima fu inventata da un ingegnere italiano, nel 1588…

Il 19 novembre 2007 è uscito il primo Kindle e da allora i device per leggere gli ebook sono proliferati. Quando entriamo in metropolitana, sono tante le persone che leggono libri su Kindle, Kobo, Tolino o anche semplicemente sul proprio smartphone.

Come racconta ebookfriendly.com, anche prima che la tecnologia progredisse così tanto, gli uomini si ingegnavano per trovare soluzioni che agevolassero la lettura (in quel caso di libri cartacei, ovviamente). Ecco alcuni esempi di “macchine per leggere” inventate negli anni:

La Book Wheel, 1588

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Inventata da un ingegnere italiano, Agostino Ramelli, nel sedicesimo secolo, questa macchina permetteva la consultazione di più libri alla volta. Il sistema è molto semplice: una ruota dotata di scaffali che sostengono i libri aperti girava di fronte agli occhi del lettore,che poteva così consultarne le pagine. Il concetto più innovativo del progetto era un meccanismo epicicloidale, che faceva sì che i libri non cadessero dagli scaffali. Ramelli non costruì mai la sua macchina, ma essa ha ispirato generazioni di lettori: l’architetto Daniel Libeskind ne ha fatto un prototipo nel 1986.

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La British reading chair, 1750 circa

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La British Reading Chair è conservata al Metropolitan Museum of Art ed è fatta di noce, quercia, faggio, con due candele sostenute da travi a sbalzo e braccioli alti su ogni lato. Non si hanno molte informazioni su questo oggetto: si presume che il lettore si dovesse sedere al contrario per poter leggere il libro sostenuto da un leggio. Ma poteva anche essere usata come sedia comune.

La Holloway Reading Stand, 1890 circa

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Alla fine del diciannovesimo secolo, la Holloway Co. dell’Ohio ha progettato e brevettato un pezzo di arredamento che combinava insieme un leggio più ampio per i dizionari, un leggio per libri, un supporto per la lampada e un tavolino per scrivere. Come si legge nel catalogo promozionale, la macchina era stata pensata conoscendo la fatica di sostenere il libro mentre si legge nelle diverse posizioni. Come vedete nell’immagine sotto, infatti, la macchina poteva essere usata anche stando comodamente sdraiati su un sofà.

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La Microfilm Book Reader, 1935

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La rivista accademica Everyday Science and Mechanics dell’aprile 1935 ci riporta un’interessante idea di come erano visti i libri del futuro in quegli anni. L’opinione comune, infatti, era che i libri sarebbero stati trasformati in microfilm. Da qui l’invenzione di un supporto per lo schermo dove riprodurre le fotografie delle pagine del libro. Oltre al supporto, l’oggetto prevedeva anche una lampada e un pannello di controllo per cambiare pagina e mettere a fuoco l’immagine.

Il NeXT Computer, 1988

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Più vicino ai giorni nostri è il tentativo della NEXT Computer, fondata dal co-fondatore di Apple Steve Jobs, che mise sul mercato una macchina capace di portare i libri sul computer desktop: la Digital Library, infatti, era incorporata nel computer e poteva fornire e conservare informazioni che andavano ben oltre il limite fisico del libro. La Digital Library poteva mostrare, ad esempio, la ricorrenze di una parola in più libri o fare collegamenti di concetto tra un libro e l’altro. L’intento della NEXT Computer era di coinvolgere gli ambienti universitari e la finanza, ma la loro idea non decollò.

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