Libri a colazione, il modo più sano di iniziare la giornata… L’intervista de IlLibraio.it a Petunia Ollister, ideatrice di #bookbreakfast (su Instagram): “Mangio libri a colazione. Quello che mi interessa nelle foto che scatto ogni mattina da una scala? Valorizzarne copertina e contenuto…” – La storia e la gallery

Anche nell’epoca degli e-book e degli e-reader c’è chi non vuole rinunciare alla carta e si fa portavoce della salvaguardia dei “vecchi” libri, in maniera originale e, soprattutto, lo fa in rete. Pullulano infatti i profili Instagram (e non solo) con i libri protagonisti, in tutte le salse… A questo proposito, vogliamo parlarvi dei “libri a colazione”, con un’intervista a Petunia Ollister (uno pseudonimo), ideatrice di #bookbreakfast.

Partiamo dall’inizio. Chi è Petunia e quando è nata la sua passione per i libri e la lettura?
“Petunia Ollister è un pseudonimo nato cinque anni fa dall’involontaria collaborazione tra le menti ‘brillanti’ di alcuni amici che, progressivamente, ha soppiantato la mia persona anagrafica. Molto spesso chi m’incontra non sa il mio vero nome, ma conosce molto bene Petunia, i suoi difetti e le sue passioni, tra cui l’ossessione per i libri. Sono una lettrice vorace da quando ho imparato a leggere. La lettura è stata, ed è, un modo per vivere infinite esistenze. Mentre sono concentrata su un libro può succedere di tutto intorno a me, senza che io me ne renda conto. Compreso saltare la mia fermata del treno”.

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Mangi libri a colazione… come iniziare bene la giornata e farla iniziare agli altri che vedono le tue foto; quando è nata questa di #bookbreakfast?
“I #bookbreakfast sono il riassunto ironico ed esteticamente gradevole di alcune mie ossessioni. Sono nati per caso una mattina in cui mi sono trovata a sfogliare un libro appena comprato bevendo il caffè da una tazza dello stesso colore della copertina: la mania per gli accostamenti cromatici, il rigore per le disposizioni simmetriche e la compulsione allo scatto dall’alto hanno fatto il resto”.

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Cosa pensi che faccia apprezzare al pubblico di Instagram le tue foto? L’estetica minimalista, gli abbinamenti, i titoli dei libri, o altro?
“I #bookbreakfast nascono da un’insieme di «forma e sostanza». La sera mentre sono sui mezzi pubblici, di ritorno verso casa, penso al libro che fotograferò il giorno successivo. Le condizione preliminari sono l’averlo apprezzato nel contenuto e una grafica di copertina gradevole. Prima di rientrare a casa mi fermo a comprare un dolce per la colazione del giorno successivo, poi passo una decina di minuti a decidere con quali pezzi del mio vasellame creare un rimando cromatico. E la mattina successiva salgo su una scala, scatto poi carico su Instagram. Credo che il pubblico sia inizialmente accattivato dalla disposizione molto chiara per essere poi veicolato dai colori verso quello che m’interessa valorizzare: il libro e il suo contenuto”.

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La tua è una forma di street art nel social, hai uno pseudonimo, uno stile ben riconoscibile e una schiera di appassionati: un giorno ti svelerai o rimarrai Banksyana (da Banksy, il famoso street artist anonimo ndr) fino in fondo?
“Il mio pseudonimo è un gioco tra me e me, non un modo di nascondermi. La mia faccia è su ogni mio profilo social. Molto spesso persone che mi hanno contattato prima nel virtuale sono poi diventate amici in carne e ossa, ma hanno scoperto il mio nome solo dopo mesi e continuano a chiamarmi sempre Petunia. A detta di amici esperti del settore pare che io abbia fatto personal branding in modo del tutto involontario, ma molto efficace. Se avete voglia potete passare su Instagram, bervi un caffè e suggerirmi un libro… siete i benvenuti!”.

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