Quest’anno ricorrono i 120 anni della casa editrice, fondata il 10 maggio del 1901, e i 20 anni dalla morte di Vito Laterza – I particolari

Il 2021 è un anno importante per la Laterza. È infatti l’anno di un duplice anniversario: i 120 anni della casa editrice, fondata il 10 maggio del 1901, e i 20 anni dalla morte di Vito Laterza. Suo figlio Giuseppe, attuale presidente della casa editrice, intervistato da Repubblica per l’occasione, ha dichiarato: “Tenere in mano il Catalogo ti dà una sensazione molto bella. Tu sei il ramo, ma appartieni a una quercia secolare: la linfa è la stessa. Questo ti dà forza, offrendoti la traccia nelle scelte difficili di ogni giorno”.

laterzaL’iniziativa sul sito e sui social della casa editrice

Dal canto suo, Alessandro Laterza, nipote di Vito e attuale amministratore delegato, ha aggiunto: “Siamo riusciti ad arrivare al 2021, e non era affatto scontato. Il nostro merito – qui il contributo di Pepe è decisivo – è stato tenere fede al mestiere di editore producendo e diffondendo contenuti di qualità secondo modalità molto diverse. Non ci siamo tirati indietro di fronte ai collaterali, i libri venduti con i giornali. E non abbiamo avuto paura di sfidare il web, mescolando linguaggi differenti. Siamo sempre noi quando facciamo i festival – il primo è stato quello dell’economia di Trento, poi sono arrivate le Lezioni di storia e tanti altri – o promuoviamo gli ebook. Ci ha aiutato la dimensione agile della casa editrice, dove è possibile decidere in fretta“.

Molte cose sono cambiate nel corso dei decenni dal debutto della casa editrice, nata come naturale prosecuzione della Libreria e della Tipografia: il primo titolo firmato ‘Editori Gius. Laterza & Figli’, come ricorda l’Ansa, è una raccolta di novelle del 1897, Burrasche del narratore e poeta pugliese Carlo Spagnolo Turco. Ma è nel 1901, anno decisivo per la Laterza, che prende corpo “l’idea di avviare un progetto editoriale di qualche spessore”. Decisivo sarà poi l’incontro decisivo con Benedetto Croce.

Il 28 maggio è in programma un incontro sui canali social della Laterza, coordinato da Simonetta Fiori, con Luciano Canfora, Andrea Giardina e Alessandra Tarquini, che sta scrivendo la storia della casa editrice.

Per l’importante occasione viene riproposto in una versione aggiornata il Catalogo storico, che conta oltre 12.000 titoli.

Nella stessa intervista a Repubblica, Giuseppe Laterza ha spiegato, sempre a proposito del padre: “Una delle sue lezioni è che non ci si deve preoccupare troppo se qualche libro va male: l’importante è che sia un buon libro. Questo non significa che non fosse attento ai conti. Era innanzitutto un imprenditore. Una delle grandi critiche rivolte a Giulio Einaudi è che non leggesse i bilanci. Lo ricordo a Bari immerso in sterminate discussioni con l’amministratore di Barletta, un bravissimo contabile che parlava in dialetto pugliese stretto. Questo in fondo ci ha insegnato: che il grande editore non è quello che insegue meravigliosi progetti e poi lascia ad altri il volgare mestiere. Un grande editore è quello che dà continuità economica all’azienda. Se non sei solido economicamente, non hai autonomia culturale”.

 

 

Fotografia header: Vito Laterza (al centro) con Giuseppe (a destra) e Alessandro a metà anni ’80

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