È venuto a mancare Carlo Alberto Michelini, a lungo direttore artistico della Coccinella. Progettista e artista geniale, ha firmato molto dei più bei volumi della casa editrice dei “libri con i buchi”. E ha seguito e cresciuto illustratori che hanno fatto la storia dell’editoria per bambini. Su ilLibraio.it il ricordo di Domenico Caputo, editore di La Coccinella: “Ha ideato testi pieni di fantastica creatività, con pagine che si allungavano, immagini che cambiavano per magia nelle pagine, libri tridimensionali automontati e una miriade di altre soluzioni…”

Ieri ci ha lasciato il professor Carlo Alberto Michelini.

Nasce il 21 aprile del 1936 e, dopo gli studi in Arte Visiva a Modena, si trasferisce presto a Milano, che diventerà la sua patria di adozione. Si impiega in uno studio pubblicitario dove svolge attività di cartellonista e di sviluppatore di campagne pubblicitarie. Presto viene attratto da ciò che diventerà la sua ragione di vita, affacciandosi all’editoria per bambini, prima con sporadici contratti e poi sempre più intensamente, collaborando con molte case editrici. Consolida il suo rapporto con Mursia, per la quale realizza libri di educazione artistica, e poi con AMZ, dove lavora sotto la direzione artistica di Ivan Gongalov, pittore e illustratore che a Sofia era docente di scultura all’Accademia.

Carlo Alberto Michelini stringe una duratura collaborazione con il Corrierino dei Ragazzi sotto la direzione di Josè Rinaldo Pellegrini, la “mamma dei Puffi”, e Grazia Nidasio , “la mamma di Melaverde”, per il quale realizza strisce di avventure ambientate nel West.

Continua nel frattempo a occuparsi di insegnamento di educazione artistica nelle scuole medie, dove integra l’arte visiva con attività teatrali e di musica, che i suoi allievi svolgono con deciso apprezzamento.

Lui stesso pratica con molta maestria la musica, componendo e suonando gli strumenti a corda con perizia e creatività.

Non abbandona mai la pittura, nella quale eccelle, e la scultura, inframmezzando queste attività con la costruzione di strumenti musicali che lui stesso suona. La sua poliedricità lo ha portato qualche anno fa a essere chiamato ad affrescare una parete di un museo negli Usa, a Pittsburgh, e lui si canzonava dicendo che non si sentiva Michelangelo…

Il cuore della sua attività, però, è un arco di tempo che lui dedica alla collaborazione con Coccinella nella quale investe circa 40 anni della sua vita, spesi a progettare e talvolta illustrare libri-gioco.

L’amicizia che lo lega a me e a Loredana Farina, che lo dirigevamo nella redazione, lo porta a una stretta collaborazione con Emanuela Bussolati, con la quale ha lungamente condiviso la direzione creativa della Casa Editrice.

Sotto la sua guida sono passati i più bei nomi dell’illustrazione per bambini che da giovani sono stati chiamati alla collaborazione in Coccinella, e mi fa piacere nominarne alcuni che ora diffondono nel mondo l’arte illustratoria italiana: Mario Gomboli, Nicoletta Costa, Giulia Orecchia, Cristina Mesturini, Nella Bosnia, Anna Curti e almeno altri cinquanta che qui per evidenti ragioni di spazio non sono citabili, hanno mosso i primi passi alla “scuola di Michelini”.

Grandi nomi del mondo dell’infanzia e del design hanno collaborato con questa direzione artistica, e per citarne anche qui solo alcuni mi fa piacere ricordare il rapporto con Bruno Munari, Marcello Bernardi, Guido Petter, con il quale è stata sviluppata una prestigiosa collana di libri Visuocinetici con movimenti rotatori.

Dalle mani del “Prof.“-  come lo chiamavano i suoi ammirati colleghi – sono usciti libri pieni di fantastica creatività, con pagine che si allungavano, immagini che cambiavano per magia nelle pagine, libri tridimensionali automontati e una miriade di altre soluzioni sempre affascinanti pensate per interessare il bambino, portarlo a interagire con l’oggetto libro e, tramite questo, veicolare sempre un messaggio educativo.

I suoi libri sono stati tradotti in oltre 50 paesi e sono andati nelle mani di molti milioni di bambini, dalle Americhe all’Oceania.

Lui ora è stato chiamato ad altri più nobili incarichi, ma la sua imperitura opera terrena rimane salda e ancora giovane fresca e creativa nella mani dei molti bambini che continueranno a giocare imparando con i suoi libri; perché, come diceva Roberto Denti, se il libro è vecchio è il bambino che è nuovo.

Grazie Miche

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