“Storie impossibili”, il nuovo libro del coach Roberto Cerè (seguitissimo sui social), scala le classifiche di vendita. A pubblicarlo, una piccola casa editrice: Mind, guidata da Francesco Bogliari. Ecco come si spiega il sorprendente exploit…

Roberto Cerè è il Robin Hood italiano, non perché ruba ai ricchi per dare ai poveri, ma perché è un ribelle che combatte per la giusta causa a favore della gente comune e, quando mira a un bersaglio, fa sempre centro…”. Inizia così, e fa capire molto del personaggio, la biografia ufficiale (sul sito drcere.com) di Roberto Cerè, il cui ultimo libro, Storie impossibili, uscito lo scorso 2 maggio, è alto in classifica. Il volume è pubblicato da una giovane casa editrice, poca nota al grande pubblico: Mind, alla cui guida c’è Francesco Bogliari.

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Ma chi è Cerè, protagonista (a sorpresa) in questi giorni in libreria? E’ un coach, conosciuto anche all’estero per i suoi corsi (on e offline), e “ha rivoluzionato l’idea stessa del motivatore“. Vive a Montecarlo e i suoi workshop sono seguiti da migliaia di partecipanti.

Dopo essere stato per anni un formatore aziendale, ha puntato sul coaching individuale: è stata la svolta per la sua carriera. Oggi può contare su una rete di decine di allievi.

Prima dell’uscita del nuovo libro, sui social ha annunciato che per ogni copia venduta avrebbe devoluto in beneficenza la cifra corrispondente al prezzo di copertina. Ha già acquistato due ambulanze e finanziato una missione in Africa.

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L’editore Bogliari a ilLibraio.it commenta soddisfatto l’ingresso in top ten. Finora il nuovo libro di Cerè “ha venduto circa 10mila copie, sia nelle grandi catene, sia nelle librerie indipendenti”. L’exploit non è casuale. Il volume precedente, Se vuoi puoi, uscito per Metamorfosi (altro marchio di Bogliari) dal 2009 a oggi ha venduto circa 100mila copie (“E’ il bestseller delle nostre case editrici”, sottolinea l’editore).

Quanto allo stesso Bogliari, classe ’53, è giornalista ed editore con una lunga esperienza alle spalle. E’ entrato in Fabbri nel 1981; nel 1984 è passato al gruppo Sole 24 Ore, dove ha gestito la nascita e il consolidamento delle Edizioni del Sole 24 Ore, prima come direttore editoriale e poi come direttore di divisione. Nel ’91 è stato chiamato da Tiziano Barbieri alla Sperling & Kupfer, come direttore editoriale economia e manualistica (e Ad di Sperling International). A fine 2001 Bogliari è diventato socio e Ad di Libri Scheiwiller, e dal 2009 è editore in proprio, con i marchi Metamorfosi, Mind e INK.

Abbiamo detto poco del nuovo libro di Cerè, in cui si racconta di chi “quella forza se l’è sempre portata dentro (i Testardi)”, di chi “l’ha attivata solo dopo un evento chiave (i Cambiati)”, di chi “non è mai riuscito a reprimerla (i Ribelli)”, di “chi la dimostra giorno per giorno (i Resistenti)” e di chi, tirandola fuori, “ha scoperto nel suo cuore e intorno a sé un mondo di cui ignorava l’esistenza (i Rinati)”. La scheda parla di “cinque categorie, cinque sfumature di coraggio per cinquanta storie impossibili…”.

Di certo, mentre il mondo del libro al Salone di Torino si è interrogato sulla portata (e la durata) del fenomeno degli Youtubers, anche nel caso di Cerè la rete ha giocato un ruolo decisivo: senza l’enorme seguito su Facebook per Cerè sarebbe stato difficile, se non impossibile, scalare la top ten. Ma quanto durerà il suo exploit?

 

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