Dario Franceschini, che con il precedente governo nel corso del 2020 segnato dalla pandemia ha dimostrato attenzione per la filiera del libro, è confermato da Mario Draghi alla guida del ministero dei Beni e delle Attività Culturali

Arriva la conferma, da parte del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, di Dario Franceschini, esponente del Partito Democratico, alla guida del ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

“Grazie al Presidente Mattarella e al Presidente Draghi. Cercherò di onorare al meglio la fiducia, lavorando perché la Cultura italiana sia il motore della ripartenza del Paese. Giusta scelta un ministero per il solo Turismo, così colpito dalla crisi. Buon lavoro a Massimo Garavaglia”, ha commentato a caldo Franceschini.

Come è emerso chiaramente a fine gennaio nel corso del Seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, nel corso del quale l’Associazione Italiana Editori ha reso noti i dati relativi all’andamento del mercato del libro nel nostro Paese, anche grazie al sostegno del precedente governo, guidato da Giuseppe Conte, e del ministro Franceschini in particolare, la filiera del libro ha saputo affrontare le inevitabili difficoltà del 2020, anno segnato dalla pandemia.

Allo stesso Seminario, a cui hanno preso parte numerosi editori, librai e addetti ai lavori da tutto il mondo, Franceschini ha inviato un messaggio, ricordando: “Proprio in occasione dell’ultimo consiglio informale dei ministri della cultura europei ho lanciato ai colleghi la sfida di un Patto Europeo per la lettura, sottolineando la necessità di un forte impegno comune dell’Unione e dei Paesi membri per la promozione della lettura, adottando strumenti di sostegno e tutela del settore delle librerie indipendenti attraverso misure economiche, di agevolazione fiscale, di sostegno e formazione alla professione dell’editoria”.

E ancora: “Nel nostro Paese durante la difficile fase che stiamo attraversando, segnata dalla preoccupazione per la salute e, allo stesso tempo, per il sistema economico in affanno e per le altre insidiose conseguenze della pandemia, non abbiamo fatto mancare il nostro deciso impegno per il settore con una serie di misure specifiche di sostegno. E contestualmente abbiamo avviato un percorso di dialogo, con la speranza che l’evoluzione del quadro politico non lo interrompa e con l’obiettivo di elaborare una legge organica e di sistema che, come per i provvedimenti approvati nella scorsa legislatura per il cinema e lo spettacolo dal vivo, sostenga in maniera stabile e permanente l’intera filiera, librai, editori, distributori e autori“.

Staremo a vedere se il progetto verrà portato avanti anche con il nuovo governo, e se l’attenzione per la filiera del libro, in cui i problemi non mancano, resterà alta.

 

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