A pochi giorni dall’apertura del Salone del libro di Torino si costituisce Adei, l’Associazione degli editori indipendenti, che vede la fusione di Odei, Amici del Salone e Fidare. A presiederla, Sandra Ozzola, co-fondatrice di E/o. Non nasconde l’amarezza il presidente dell’Aie Ricardo Franco Levi… – I temi al centro della discussione
Anche lo scorso anno il Salone del libro di Torino fu preceduto da una (lunga) polemica tra editori. E se nel 2017 al centro del dibattito c’era la cosiddetta “guerra dei saloni”, vista la nascita della fiera Tempo di Libri a Milano, voluta dall’Aie, quest’anno si dibatte in relazione all’imminente debutto di una nuova associazione di categoria, Adei: l’Associazione degli editori indipendenti, che si costituirà ufficialmente domani, in tempo per il Lingotto, vede la fusione di Odei, Amici del Salone e Fidare. Sarà Sandra Ozzola, co-fondatrice di E/o (l’editore di Elena Ferrante), a presiedere la nascente realtà.
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Intervistata nei giorni scorsi da Repubblica, Isabella Ferretti, co-fondatrice di 66thand2nd, che in queste settimane si sta occupando di coordinare i protagonisti del nuovo soggetto, ci ha tenuto a specificare che Adei non nasce “in contrapposizione all’Aie”, e ha aggiunto: “Ci piacerebbe diventare un interlocutore altrettanto ascoltato dalle istituzioni pubbliche e dal governo, quando si parla di politiche a sostegno della lettura o della legge sul libro”. A sua volta, Ozzola ha argomentato: “Sarebbe sbagliato leggere nella nostra iniziativa una dichiarazione di guerra all’Aie o un principio di ostilità verso i grandi gruppi. Da parte nostra c’è pieno rispetto per tutti”. Del resto, continueranno a esserci editori iscritti all’Aie e contemporaneamente alla nuova associazione.
Adei, che naturalmente si schiera a sostegno del Salone di Torino (reduce dalla liquidazione della Fondazione per il libro, alle prese con i dubbi sul futuro della manifestazione, i ritardi degli stipendi, i significativi debiti da saldare, i rallentamenti con cui è stata messa in piedi l’edizione che si appresta a partire ma che, allo stesso tempo, mai come quest’anno proporrà un programma ragionato, frutto di un importante visibile lavoro della squadra guidata dal direttore Nicola Lagioia) punta, tra le altre cose, a sostenere una nuova legge sul libro (anche se prima servirebbe un nuovo – solido – governo…). Ancora una volta, al centro della discussione, c’è infatti il tema degli sconti in libreria, regolati dalla Legge Levi. E proprio Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori, intervistato dal Corriere della Sera non nasconde l’amarezza per la nascita della nuova associazione. Levi parla di “errore” e spiega: “La divisione nella rappresentanza degli interessi di una categoria lo è sempre. Indebolisce e non rafforza. Saremo impegnati, e lo sarò io personalmente, perché si ricomponga e tutti ritornino nella casa comune degli editori italiani, l’Aie”.
Prosegue il presidente dell’Aie, che ha voluto la presenza di uno stand dell’associazione che presiede al Salone: “Se i piccoli e medi editori, o anche i più conosciuti, che hanno dato o daranno vita alla nuova associazione, scegliessero di impegnarsi e partecipare alla vita dell’Aie potrebbero fare sentire ancora di più le loro ragioni”. E se Adei rivendica l’approccio “indipendente” all’editoria, per Levi “non esiste la differenza tra indipendenti e no. Di certo non ha a che fare con le dimensioni dell’impresa. L’indipendenza sta nella capacità di scegliere i libri da pubblicare e di difendere le opinioni espresse nei propri libri. Tutti gli editori veri sono indipendenti. Non è una esclusiva di alcuno”.
Inoltre, se da un lato la nuova associazione si occuperà, tra le altre cose, della gestione di Bookpride, la fiera dell’editoria indipendente di Milano, Aie continua a credere in Più libri più liberi, soprattutto dopo il successo dell’ultima edizione, ospitata a Roma dalla “Nuvola” di Fuksas.
Quanto alla delicata e complessa questioni sconti in libreria, se lo stesso Levi parla di riflessione “aperta e approfondita” in corso all’interno dell’Aie, con la consapevolezza che in più occasioni in questi anni la legge che porta il suo nome è stata aggirata, la futura presidente di Adei Ozzola la vede diversamente: “Dalla politica degli sconti dipende anche la sopravvivenza delle librerie indipendenti che non possono praticare le campagne promozionali delle catene”. E prosegue: “Con la nuova associazione vorremmo rappresentare quella parte del mondo del libro che è preziosa e fragile come lo sono oggi le api nel mondo naturale. È a questi soggetti più a rischio che dobbiamo pensare, in un mercato che si presenta sempre più concentrato: non solo nella produzione dei libri, ma anche nella distribuzione e nella vendita”. Quel che è certo, è che la discussione è solo all’inizio.