L’Associazione Italiana Editori per uscire dall’emergenza causata dalla pandemia chiede al governo un piano che tenga assieme sostegno alla filiera editoriale (a fine anno la perdita di fatturato degli editori italiani è stimata tra i 650 e i 900 milioni su 3,2 miliardi) e rilancio della lettura nel Paese

“Far crescere conoscenza, cultura e istruzione nel nostro Paese è la via maestra per uscire dalla crisi attuale e costruire un’Italia migliore”: lo sostiene l’Associazione Italiana Editori  il cui presidente Ricardo Franco Levi è intervenuto oggi agli Stati generali dell’economia convocati dal governo a Villa Pamphili.

Secondo Levi, che al termine dell’incontro ha consegnato al governo un documento con le proposte di Aie per il futuro, “il sostegno e la promozione della lettura devono conquistare un posto centrale nell’agenda politica. I dati della lettura indicano infatti un’emergenza nazionale, tanto più perché disegnano un Paese spaccato in due, in cui il Mezzogiorno, sui dati di lettura, registra distanze ancor più marcate che sulle variabili economiche”.

L’Associazione Italiana Editori, ha spiegato Levi, per uscire dall’emergenza chiede al governo un piano che tenga assieme sostegno alla filiera editoriale (a fine anno la perdita di fatturato degli editori italiani è stimata tra i 650 e i 900 milioni su 3,2 miliardi) e rilancio della lettura nel Paese. Questo disegno si compone di quattro azioni: “Un piano straordinario di acquisti delle biblioteche di pubblica lettura; un buono libri per le famiglie con bimbi all’inizio del loro percorso scolastico; un pacchetto di aiuti diretti alle librerie fisiche e uno per i piccoli editori, a sostegno della bibliodiversità”.

Attualmente, il governo è intervenuto sul primo punto, con un fondo da trenta milioni, e sul terzo, con 10 milioni a sostegno del tax credit per le librerie. “Adesso si tratta di completare l’intervento. Il sostegno alla domanda privata è altrettanto importante e il meccanismo di una carta per il consumatore, come è stato per la 18App o la Carta docenti, è sperimentato e crediamo di rapida attuazione”. Sul fronte dei piccoli editori, “l’aiuto è drammaticamente necessario: il 77% di loro, oggi, valuta come possibile la chiusura entro la fine dell’anno”.

Ma ancora più importanti saranno le idee per il dopo. “L’emergenza – ha dichiarato Levi – è scoppiata nel mezzo di una discussione su una ‘legge di sistema’ per il libro, che si occupi di tutta la filiera, analoga a quella già in vigore per l’audiovisivo, che il Ministro aveva annunciato come imminente. La pandemia è arrivata prima della legge di sistema, che se ci fosse stata avrebbe consentito di ridurre gli impatti devastanti che il COVID sta invece avendo sul mondo del libro. Riprendiamo immediatamente il dialogo per la costruzione di un sistema organico di sostegno e sviluppo al libro e alla lettura”.

L’Associazione propone di intervenire mettendo al centro “scuola, crescita culturale del Paese, università e ricerca”. Sul piano europeo, Aie invita il Governo a difendere “con forza il ruolo delle industrie culturali come settore chiave di sviluppo dei nuovi programmi. I documenti della Commissione mostrano come i settori culturali abbiano subito – con il turismo – le perdite più significative in questi mesi. È fondamentale che ciò sia riconosciuto e che il ruolo della cultura sia al centro dei programmi futuri”.

Sul fronte nazionale, “guardiamo con molta attenzione e fiducia all’annunciato provvedimento sulle famiglie, il cosiddetto Family Act, dove il tema del diritto allo studio è posto con vigore, e si parla di sostegno all’acquisto di libri di studio, per la scuola e per l’università”. Detrazioni fiscali alle famiglie per l’acquisto dei libri, a partire di quelli necessari allo studio, sono oggi più che mai necessarie: “Il Governatore della Banca d’Italia, come altre autorevoli fonti, ha lanciato un allarme sulla crescente povertà del paese, sottolineando come la povertà materiale rischi di far crescere la povertà culturale delle giovani generazioni, per tutti quei giovani che saranno costretti, per mancanza di mezzi, ad abbandonare gli studi ancor prima del diploma o a non iscriversi all’università”.

Va sostenuto inoltre, lo sforzo di tutti gli attori della filiera per uno sviluppo sostenibile e inclusivo: utilizzo di carta ecologica, sviluppo di prodotti di lettura accessibili anche alle persone con disabilità, innovazione digitale per la didattica a distanza, ma non solo, e internazionalizzazione sono le azioni già messe in campo dagli editori e che secondo l’associazione andrebbero incentivate e sostenute.

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