“Ogni alito di vento è buono per pronosticare la morte del libro da parte di chi non li legge. La mia profezia è questa: il giorno in cui il libro morirà vorrà dire che saremo già morti noi tutti…”. L’editoriale di Stefano Mauri (presidente e Ad di GeMS) per il nuovo numero della rivista “Il Libraio”

Un applauso questa volta lo merita Donato Carrisi, che con la sua sesta prova narrativa, La ragazza nella nebbia, si sta rivelando quello che ci pareva, uno straordinario e originale talento narrativo. Un libro scritto di getto, come dopo una folgorazione, sotto i nostri occhi nel giro di un mese, senza più distinguere tra il giorno e la notte. Un thriller che ci parla indirettamente di tutti i casi di cronaca nera di questi anni, che ci rivela un dietro le quinte incredibile reso plausibile dalla sua maestria. Un libro che sta avendo un successo senza precedenti tra i lettori italiani. Altrettanto successo auguriamo a Mirko Zilahy con il suo È così che si uccide, ambientato in una Roma vera e inedita e al bel thriller di Federico Inverni, Il prigioniero della notte, in uscita da Corbaccio e già conteso anche all’estero. Ancora tanto talento nel narrare le inquietudini e anche però la necessaria leggerezza delle famiglie di oggi lo scorgiamo nel nuovo romanzo di Lorenzo Marone, una delle rivelazioni dell’anno passato con La tentazione di essere felici, libro addirittura terapeutico soprattutto per gli uomini di mezza età. Questa volta è la famiglia allargata il protagonista del suo romanzo. Un romanzo napoletano, affollato di vividi personaggi come un grande romanzo indiano. Personaggi che si vorrebbe avere tra gli amici. Benvenuta a Mariapia Veladiano: per un soffio, questione di ore, eravamo arrivati tardi sul suo primo romanzo, ora ci onora di pubblicare con noi per i tipi della Guanda un intenso romanzo sulla seduzione. Clara Sánchez ci aiuta a cominciare bene l’anno anche questa volta con un romanzo di formazione ammantato di mistero e di non detto. Tra i tanti maestri della nostra letteratura abbiamo l’onore di presentare in questo numero l’importante romanzo di non finzione di chi nell’ultimo ventennio è stato il più bravo a farci apprezzare il tessitore della nostra nobile, viva ricca lingua, Dante Alighieri. In Se avessero Vittorio Sermonti (al quale dedichiamo la copertina) mette a nudo un’importante e pregnante storia personale e familiare. Anche la storia vera di Remon, che ci racconta Francesca Barra in Il mare nasconde le stelle, è un romanzo di non finzione. È una storia di oggi che sa anche essere una storia eterna. Poi c’è la saggistica vera e propria, sempre più sorprendente e incisiva, godibile come la narrativa, perché così deve essere di questi tempi: Carne trita di Leonardo Lucarelli ci racconta di un mondo feroce, quello degli chef e delle cucine, dei ristoranti che per la disciplina, la tensione, la fatica ricordano le antiche galere. Anche questo libro è stato molto corteggiato a Francoforte da editori di diversi Paesi. Qui mi fermo, ma ci sono libri per ogni stato d’animo e per ogni lettore in questo numero: sta a voi scoprirli. Libri che attanagliano, che ci danno un senso, che svelano verità scomode… Ogni alito di vento è buono per pronosticare la morte del libro da parte di chi non li legge. La mia profezia è questa: il giorno in cui il libro morirà vorrà dire che saremo già morti noi tutti.

I librai della 32esima edizione della Scuola Librai Umberto ed Elisabetta Mauri - foto di Yuma Martellanz

I librai della 32esima edizione della Scuola Librai Umberto ed Elisabetta Mauri di Venezia nel labirinto disegnato da Borges e ricostruito alla Fondazione Cini sull’Isola di San Giorgio – foto di Yuma Martellanz

Ps La mia solidarietà ai giornalisti Gianluigi Nuzzi e Emiliano Fittipaldi che, per aver fatto il proprio mestiere, si trovano sotto processo in Vaticano, senza potersi avvalere del proprio avvocato, in barba a tutti i principi democratici. Sempre meglio, si dirà, degli editori di Hong Kong desaparecidos o degli scrittori
arabi frustati. Per carità gli stati assoluti non rispondono a regole democratiche ma certo da un’autorità morale che ha sede nel cuore dell’Europa ci si aspetta che cerchi almeno di rispettare la convenzione europea sui diritti dell’uomo, princìpi costati lacrime e sangue e scritti dagli uomini per gli uomini e in difesa dei più deboli.

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