L’Associazione Internazionale degli Editori (IPA) ha contribuito a un appello internazionale per il supporto dell’eredità culturale di Fisal Arefin Dipan, ucciso in Bangladesh all’età di 43 anni da fondamentalisti religiosi contrari ai testi laici da lui pubblicati

L’Associazione Internazionale degli Editori (IPA) ha contribuito con 1000 franchi svizzeri a un appello internazionale per il supporto dell’eredità culturale di Fisal Arefin Dipan, ucciso in Bangladesh all’età di 43 anni da fondamentalisti religiosi contrari ai testi laici da lui pubblicati.

La sua vedova, Razia Rahman Joly, ha infatti portato avanti l’attività editoriale, oltre ad aver aperto la libreria Dipanpur in sua memoria, ma il periodo di lockdown e gli scarsi guadagni hanno reso difficile tenerla aperta. Nel negozio vengono anche organizzati workshop e corsi per bambini su scrittura creativa, disegno, canto e dibattito. C’è anche un auditorium dove vengono portate avanti attività culturali, tra cui laboratori e presentazioni di libri.

Kristenn Einarsson, a capo della commissione dell’IPA per la libertà di stampa, ha affermato: “La pandemia di Covid-19 è una sfida enorme per gli editori e per le librerie in tutto il mondo ma il lavoro coraggioso di Dipan come editore e l’impegno di Razia merita il nostro supporto. Nessuno ha affrontato la giustizia per la morte di Dipan. Perdere questo editore e questa libreria sarebbe una vittoria per coloro che cercano di privare tutti noi della libertà di espressione tramite intimidazioni”.

Tramite Azimo e Transferwise è possibile fare una donazione e unirsi all’appello dell’IPA.

Libri consigliati