È successo a Napoli: il ritrovamento di un manoscritto inedito di Giacomo Leopardi, che dovrebbe risalire al 1814, scritto quindi quando il celebre poeta de “L’infinito” aveva sedici anni. Un documento che testimonia l’amore del giovane per la cultura classica

È successo a Napoli: il ritrovamento di un manoscritto inedito di Giacomo Leopardi. Come riporta Repubblica, l’autografo dovrebbe risalire al 1814 e dovrebbe essere stato scritto a Recanati, la sua città natale, quando il celebre poeta de L’infinito aveva sedici anni.

A ritrovarlo sono stati Marcello Andria e Paola Zito, due studiosi che si occupano del fondo leopardiano conservato nella Biblioteca nazionale del capoluogo campano, istituto che detiene i testi dell’autore dal 1907.

Ma di cosa si tratta nello specifico?

Un documento che testimonia lo studio e l’amore del giovane Leopardi per la cultura classica; otto facciate, su cui spicca una ricca lista di autori antichi (circa 160 i lemmi), ciascuno dei quali accompagnato da una serie di riferimenti numerici, oltre 550 nel complesso.

“A un certo punto, nel testo, abbiamo letto un riferimento a Giuliano l’Apostata che cita se stesso, e questa annotazione ci ha aperto un mondo”, ha raccontato sempre a Repubblica Andria, docente di Storia della bibliografia e metodologia bibliografica all’università di Salerno, “quella lista di autori antichi era riferita proprio all’Opera omnia di Giuliano imperatore, nell’edizione di Ezechiel Spanheim, apparsa a Lipsia nel 1696 e custodita nella biblioteca di Recanati ancora oggi. Leopardi è in quella fase della sua vita nel quale approfondisce fortemente la cultura classica, dotato di una curiosità erudita che nel 1813 lo aveva portato ad avviare da autodidatta lo studio del greco. Giacomo appena sedicenne, assiduo frequentatore della biblioteca paterna, realizza un accurato e capillare spoglio dell’Opera omnia di Giuliano l’Apostata che poteva consultare in casa, anche se non sappiamo cosa volesse farne: era solo uno studio oppure immaginava una pubblicazione dedicata a questa figura protagonista della tarda latinità e della tarda grecità?” .

A questa scoperta – che dimostra ancora una volta lo spirito acculturato e la passione per la letteratura di Leopardi – i due studiosi hanno hanno dedicato il lavoro dal titolo Leopardi e Giuliano imperatore. Un appunto inedito dalle carte napoletane (editore Le Monnier Università, 2022). Il libro esplora il legame tra il poeta e l’Apostata, attraverso i saggi e le riflessioni di Marcello Andria, Daniela Borrelli, Maria Luisa Chirico, Maria Carmen De Vita, Stefano Trovato, Paola Zito.

Libri consigliati