In un’Italia profondamente “umanista”, la sua visione di una cultura integrata, nella quale non può mancare l’apporto della scienza, è stato un fattore di novità che non è passato inosservato. Il 4 luglio saranno cento anni dalla nascita di Paolo Boringhieri, personalità tra le più apprezzate e originali del panorama editoriale italiano. La casa editrice ricorda l’anniversario con una serie di lezioni dal titolo “A che punto è la scienza”

Il 4 luglio saranno cento anni dalla nascita di Paolo Boringhieri (Torino, 4 luglio 1921 – Torino, 16 agosto 2006). Personalità tra le più apprezzate e originali del panorama editoriale italiano, Boringhieri senz’altro ha lasciato un segno duraturo nella cultura del nostro Paese.

Nato a Torino, da famiglia di origini svizzere, Paolo Boringhieri frequenta quel Liceo Massimo d’Azeglio dal quale usciranno tante delle figure più influenti della rinascita italiana del dopoguerra.

Impegnato nella Resistenza, entra nel 1949 nella casa editrice Einaudi, dove presto viene posto alla guida delle Edizioni Scientifiche, che dirige fino al 1957, anno in cui rileva cinque collane della casa editrice dello Struzzo e fonda il proprio marchio editoriale, scegliendo come logo il quattrocentesco celum stellatum che a tutt’oggi caratterizza la grafica dell’editore.

Paolo Boringhieri è un editore con un progetto. La sua convinzione è che “il nuovo umanesimo, l’umanesimo scientifico dell’epoca moderna, non può più permetterci di conoscere quello che dicono e pensano i filosofi, politici, artisti, ignorando quello che dicono e pensano gli scienziati”. In un’Italia profondamente “umanista”, la sua visione di una cultura integrata, nella quale non può mancare l’apporto della scienza, è un fattore di novità che non passa inosservato.

“L’editore Boringhieri, infatti, in breve tempo acquista un prestigio enorme, che gli deriva dalla cura dei libri che pubblica e dall’elenco a dir poco impressionante di scienziati di primo piano che porta in libreria: Albert Einstein, Max Planck, Werner Heisenberg, Erwin Schrödinger, Niels Bohr; e poi Pavlov, Lobačevskij, Wiener, Oparin, Pauli, Dirac, Oppenheimer, Gödel, Turing, Riemann, Fermi, Darwin, Wegener, Frege, Newton, Mach, Fermat, Feynman… Come sottolinea la casa editrice, se oggi in Italia abbiamo edizioni accurate di questi giganti del pensiero lo dobbiamo all’opera ostinata e controcorrente di un editore come Paolo Boringhieri”.

“Ma il lavoro di Boringhieri spazia su più fronti. Ricevuta in eredità la “collana viola” di studi antropologici, etnologici e religiosi, già diretta da Cesare Pavese, si impegna anche in quel campo, avvalendosi della collaborazione di Giorgio Colli. E c’è poi il mondo della psiche, che lo vede impegnato da protagonista assoluto nelle librerie italiane”.

Tra il 1966 e il 1980 “prende forma infatti un’avventura editoriale colossale: la pubblicazione delle Opere complete di Sigmund Freud, in un’edizione tra le più accurate del panorama internazionale, che Boringhieri porta a compimento forte della direzione di Cesare Musatti e del lavoro insostituibile di Renata Colorni. La proposta editoriale boringhieriana nel campo della psicologia può contare a sua volta su un pantheon di nomi di primissima grandezza: Karl Abraham, Sándor Ferenczi, Melanie Klein, Henri Ellenberger, Ludwig Binswanger, Heinz Kohut, Donald Winnicott, Marie-Louise von Franz, Alice Miller, Jean Piaget, John Bowlby… Tra il 1970 e il 1993 vedono la luce anche le Opere complete di Carl Gustav Jung, che completano un catalogo unico e insostituibile nell’editoria del settore”.

Quando Boringhieri si ritira, vendendo la proprietà del marchio, alla direzione subentra Giulio Bollati e la casa editrice prosegue il suo cammino col doppio nome di Bollati Boringhieri. Nel 2009, è al Gruppo editoriale Mauri Spagnol – “che negli anni ha saputo rifondare con successo, ma nel rispetto della loro specificità, la Salani, la Guanda, la Garzanti, la Nord e altre tradizioni editoriali – che Romilda Bollati di Saint Pierre affida la sua casa editrice”. La casa editrice Bollati Boringhieri di oggi “è ricca di idee e di nuove proposte, attentissima alle nuove frontiere del sapere scientifico, ma curiosa anche nel campo della narrativa; perfettamente inserita nel panorama culturale del nostro tempo, conserva la forza ancora oggi innegabile e straordinariamente lungimirante delle scelte dei fondatori”.

Bollati Boringhieri ricorderà l’anniversario dei cento anni dalla nascita di Paolo Boringhieri con A che punto è la scienza, quattro lezioni fondamentali sulle grandi sfide del secolo, un ciclo di incontri online che a settembre coinvolgerà autori e intellettuali come Luigi Zoja, Vincenzo Barone, Anna Meldolesi ed Edoardo Boncinelli che rifletteranno da protagonisti sul ruolo centrale del sapere scientifico.

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