Torna #unafotounlibro, la rubrica di Elisabetta Migliavada (e anche questa volta lo scatto è suo)
Passando accanto alla finestra, notai che la luce illuminava un cuore disegnato con le dita sul vetro.
«Guarda Ingrid!» dissi, e sciogliendomi da lei corsi vicino alla vetrata. «Questa è una M come Margherita!»
«Sì», rispose venendomi a prendere.
«E la F vicina?»
«Non lo so, tesoro. Saranno i nomi di due persone che si vogliono molto bene. Non credi?»
«Sicuro, altrimenti non lo scriverebbero dentro un cuore!
Sarà qualcuno innamorato di me?»
Ingrid si avvicinò per sistemarmi i capelli e disse: «Un corteggiatore timido, ma che un giorno verrà a prenderti perportarti via con sé…».
«Come nelle favole!»
«Proprio così.»
Da Niente è come te di Sara Rattaro
Adoro fotografare nelle sere di dicembre. Trovo che ci sia nell’aria un’atmosfera particolare. Ma non per il Natale. O quantomeno non solo. Bensì perché il buio arriva presto e le finestre delle case si illuminano di colori. E, mentre cammino, mi piace guardare le case, le loro espressioni e le loro facce strane create dalle luci nelle case. Fateci caso: ogni edificio assume un’atmosfera diversa, ha occhi, bocca e naso, a seconda di quante finestre si illuminano.
Mentre cammino, mi piace immaginare cosa succede dietro a quelle finestre che, una volta aperte, ti introducono in un mondo.
Un po’ come la copertina di un libro, no? Anche quella è una finestra su un mondo ed è per quello che l’immagine che viene messa su una copertina di un libro è così importante. Perché è la faccia del libro, e deve comunicare con il lettore.
Dedico molto importanza alla scelta dell’immagine per una copertina: spesso ne vediamo anche cinquanta, prima di scegliere quella che più si adatta al romanzo che stiamo per pubblicare.
Sia che si tratti di un viso, di un paesaggio, di un oggetto, l’immagine deve avere due funzioni: fare una promessa e suscitare domande.
Deve promettere un mondo, quello che il lettore troverà nel libro. E poi deve generare curiosità: chissà dove siamo? O perché la ragazza della copertina mi sta guardando così? O perché quell’uomo in copertina sta correndo?
Tornando alla foto…. Fotografare di sera è molto difficile: ci vuole tanta pazienza e mano ferma. Bisogna usare tempi lunghi, si rischia di muovere la fotocamera e di fare fotografie mosse.
Questa foto l’ho scattata in una delle giornate più corte dell’anno. So che sembra strano dirlo, ma per me questa immagine ha la stessa atmosfera che deve avere la copertina di un libro.
Evoca domande.
Chi c’è dietro quella tenda? E come mai la tenda si sta muovendo sulla sinistra? C’è della corrente d’aria? E cosa si nasconde dietro quelle porte oltre la finestra? E quella strana ‘danza’ disegnata sulle tende?
È un’immagine ferma e statica. Ma solo all’apparenza.