Il 25 aprile 1951 veniva stampato per la prima volta a Bologna il numero 1 de “il Mulino”. A 70 anni da quella prima uscita, la storica rivista punta a rinnovarsi. Ecco come…

Il 25 aprile 1951 veniva stampato per la prima volta a Bologna il numero 1 de “il Mulino“, “quindicinale di informazione culturale e universitaria”.

A fondare la rivista, un gruppo di giovani studenti bolognesi di estrazione e cultura molto diverse: Fabio Luca Cavazza, Luigi Pedrazzi, Pier Luigi Contessi, Antonio Santucci, Nicola Matteucci, Gianluigi Degli Esposti e Federico Mancini. Siamo in un’Italia distrutta dalla seconda guerra mondiale, e i fondatori condividono il proposito di lavorare al futuro, di impegnarsi nella storia, di farlo nella mescolanza rispettosa dei pensieri, delle idee e delle opinioni politiche, per superare la contrapposizione tra democristiani e comunisti imposta dal quadro internazionale.

rivista il mulino

Il primo numero della rivista “il Mulino”

Da questi principi deriva il nome del progetto, ispirato al romanzo Il mulino del Po di Bacchelli: ingranaggi e lavoro, mani e farine sono una metafora di pluralismo, costituzione e democrazia.

In 70 anni di vita il Mulino ha mutato formati, periodicità, direttori, ha cambiato proprietari e investitori (come nel 1964, quando gli industriali bolognesi che avevano finanziato quella che oggi chiameremmo “la start-up” si sfilarono, e la testata e la casa editrice, nata nel 1954, fu affidata a un’Associazione di liberi intellettuali).

Ancora oggi la Società editrice il Mulino e l’Associazione il Mulino portano il nome della rivista.

A 70 anni da quella prima uscita, la storica rivista punta a rinnovarsi. Il primo fascicolo del 2021, il numero 513, avrà una copertina (illustrata da Cristiana Couceiro) e una grafica ridisegnate, una nuova periodicità (trimestrale) e uno spazio dedicato a blocchi tematici di attualità. Altra novità, il fatto che l’ultimo numero dell’anno sarà interamente monografico. Inoltre, il 25 aprile sarà online anche il nuovo sito www.rivistailmulino.it, con contenuti originali e fruibili gratuitamente dagli utenti.

“La rivista il Mulino è una storia repubblicana – spiega il direttore Mario Ricciardi –, continuiamo a scriverla perché crediamo che ce ne sia più che mai bisogno. Con nuovi strumenti e nuove forme continueremo a essere quello che siamo sempre stati: una rivista di politica e di cultura con la testa nei problemi della contemporaneità, una palestra per le nuove generazioni“.

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