“Il Salone del Libro costituisce un appuntamento fondamentale per la vita culturale del nostro Paese. Il suo ritorno in presenza dopo il tormentato periodo della pandemia è per tutti motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, esprimendo la sua soddisfazione. Per l’inaugurazione della manifestazione culturale è intervenuto anche il ministro della Cultura Dario Franceschini: “Vorrei che la nuova legge sul libro fosse approvata entro la fine della legislatura per dare sostegno all’editoria analogo a quella per il cinema” – Ecco com’è andato il primo giorno a Torino, che si è aperto con una lectio della scrittrice e attivista nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie

Prima giornata positiva per il Salone del Libro di Torino, che torna in presenza. In tanti (addetti ai lavori, autorità, scolaresche, lettori di ogni età) si sono recati al Lingotto sin da questa mattina. E tra gli stand è tanta la voglia di ritrovarsi dal vivo.

Agli organizzatori della manifestazione è giunto anche il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Il Salone del Libro costituisce un appuntamento fondamentale per la vita culturale del nostro Paese. Il suo ritorno in presenza dopo il tormentato periodo della pandemia è per tutti motivo di grande soddisfazione“. E ancora: “Durante l’emergenza Covid i libri sono stati per molti cittadini un rifugio, un alleato, un’arma contro la solitudine e lo sconforto. Laddove il virus ci costringeva a distanziarci dagli altri, il libro ci ha permesso di avvicinarci a storie nuove, a personaggi diversi, a mondi inesplorati”.

All’inaugurazione ha preso parte anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: “È bene che i nostri ragazzi vengano al Salone, ricostruiamo le nostre biblioteche scolastiche, quel luogo importante in cui tutti sanno che è bene ritrovarsi”. Bianchi ha inoltre sottolineato: “Le nostre scuole devono ritrovare la bellezza del leggere e scrivere assieme. Dopo la pandemia nasce un Paese nuovo, diamo a tutti i cittadini l’orgoglio di essere italiani”.

Dal canto suo, il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha aggiunto: “Non è il Salone di Torino, ma deve essere sempre più riconosciuto come Salone del Paese. È un’occasione di festa, un grande simbolo di ripartenza. Era più triste con cinema e teatri e musei chiusi, piazze senza concerti. Il Salone è un momento simbolico di ripartenza, ci sono i bambini e ci saranno le sale piene. C’era grande voglia di ripartenza e la cultura può dare un grande contributo”. Non solo. Franceschini ha infatti spiegato: “Vorrei che la nuova legge sul libro fosse approvata entro la fine della legislatura per dare sostegno all’editoria analogo a quella per il cinema. Stiamo lavorando a un progetto che aiuti l’intera filiera… Abbiamo varato una misura da 30 milioni e ne abbiamo poi stanziati altri 30 per consentire alle biblioteche di fare acquisti, purché da piccole librerie del territorio. Sto lavorando perché diventi permanente nel bilancio dello Stato”.

salone del libro torino 2021

Chimamanda Ngozi Adichie, protagonista al Salone del Libro di Torino (foto tratta dai canali ufficiali del Salone)

Atteso anche l’intervento del direttore del Salone, lo scrittore Nicola Lagioia, secondo cui “al Salone il mondo del libro ritrova finalmente la sua casa. Sono emozionato come se fosse la prima volta”. Secondo Lagioia, “non sarà un’edizione in cui dobbiamo fare numeri record, ma ritrovare la nostra comunità. È un’edizione che passerà alla storia perché segna un prepotente ritorno alla normalità”.

Ad aprire le danze è stata poi la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, che ha tenuto la prima lectio del Salone su invito di Nicola Lagioia. Per il post-Covid, ha dichiarato l’autrice, pubblicata in Italia da Einaudi e molto acclamata durante la giornata odierna, “sogno un mondo che abbia imparato la lezione, che abbia capito che da soli non si va da nessuna parte, che per stare bene serve che anche gli altri stiano bene. Un mondo che, per esempio, capisca che se l’Occidente si vaccina tutto, ma intere zone restano senza vaccino, non abbiamo risolto nulla. Sogno un mondo con meno diseguaglianze, vera piaga moderna. È un pensiero radicale, ma anche Galileo lo fu“.

Non solo buone notizie, però: stando agli ultimi dati presentati nel pomeriggio, infatti, l’Italia della lettura appare sempre più divisa. Le fasce più deboli della popolazione (basso titolo di studio, basso livello tecnologico, area geografica di residenza) e chi vive nel Sud legge sempre meno libri. Tra l’altro, la fascia d’eta 15-17 anni è quella al cui interno si registra il calo più robusto. Allo stesso tempo, “oltre al calo dei lettori, c’è una preoccupante polarizzazione sempre più netta tra chi legge da sempre e lo ha fatto in questi mesi di più, acquistando più libri e dedicandoci più tempo, e chi alla lettura non si avvicina” (qui i particolari sulla ricerca sulla lettura frutto della collaborazione tra il Centro per il Libro e la lettura e l’Associazione Italiana Editori).

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