La linea editoriale seguirà le tendenze della “speculazione immaginifica – spaziando dall’ecologia alla storia, dalla sociologia all’economia, dalla filosofia al design…”. Corrado Melluso, che ha già lavorato a Not, anticipa a ilLibraio.it i dettagli sul suo nuovo progetto, la casa editrice Timeo, che ha fondato (grazie alle “facilitazioni postpandemiche di accesso al credito nell’ambito del PNRR”) e che debutterà a febbraio. Saggistica, ma non solo. In parallelo, si sta studiando un progetto digitale sperimentale: “TimeO” (“L’obiettivo, in fondo, è partire dal pensiero filosofico e, perché no?, dal pensiero poetico, per ridefinire il senso politico delle nostre azioni quotidiane, e innescare dei dispositivi che sappiano generare nuove ricombinazioni del pensiero…”) – L’intervista e i particolari sulle prime uscite (tra cui l’invito alla diserzione di Franco «Bifo» Berardi)

Come l’opera di Platone di cui porta il nome, per la neonata casa editrice Timeo – nata tra Roma e Palermo da un’idea di Corrado Melluso, Federico Campagna, Federico Antonini e Assunta Martinese – “il pensiero è costante ascolto e continua evoluzione”.

La linea editoriale segue le tendenze della “speculazione immaginifica – spaziando dall’ecologia alla storia, dalla sociologia all’economia, dalla filosofia al design“. Come sottolinea la presentazione del progetto, infatti, Timeo “esplorerà i limiti del pensabile per offrire una cartografia in divenire di questo presente estremo“.

Melluso, che abbiamo intervistato, nella sua carriera ha svolto diversi ruoli, lavorando in un’agenzia letteraria, come editor freelance, come consulente per l’apertura di collane e per la definizione di piani editoriali, come ghost writer; è stato inoltre direttore editoriale di Baldini & Castoldi e ha contribuito a fondare una collana, Not, all’interno della casa editrice indipendente NERO.

casa editrice Timeo

Con il tempo, alla luce delle precedenti esperienze e di un’osservazione del contesto editoriale, ha però sentito la necessità di sviluppare un progetto editoriale personale, con la convinzione che le “sperimentazioni editoriali più interessanti degli ultimi anni in Italia vengano da persone che sono riuscite a ritagliarsi un proprio spazio e a fare solo i libri che apprezzano“.

Il fondatore di Timeo, classe ’84, ci anticipa che il lavoro preparatorio di questi mesi “vedrà presto la luce sotto forma di due entità congiunte e distinte, una duplice identità giocata sull’omografia, e sviluppata in due rami paralleli, che avranno la stessa base”.

Timeo, con il suo logo (†*), “che è frutto dell’inversione dei glifi che indicano nascita e morte nelle indicazioni bibliografiche”, è una casa editrice che pubblicherà 15 titoli l’anno, “soprattutto ma non solo di saggistica, a partire da febbraio 2023“, e la cui distribuzione e promozione è affidata ad A.L.I.

I fondi legati al PNRR per dar vita al progetto

Melluso ci spiega come sia riuscito ad aprire questa nuova casa editrice: “Quando ho inteso la possibilità di avere delle facilitazioni postpandemiche di accesso al credito nell’ambito del PNRR, mi sono messo a stendere un business plan, esercizio che avevo già fatto in maniera più rudimentale qualche anno  fa per Not, ma lì nell’ambito dei fondi privati. Stavolta ho potuto però renderlo più più complesso potendo avvalermi della consulenza di una società di amici, la Southside, e avendo maggiore libertà ideativa nel poter immaginare daccapo una struttura che potesse funzionare in maniera armonica”. E così, “dopo qualche mese trascorso a tradurre in banchese il funzionamento della macchina editoriale, è stato facile mettere insieme la squadra che sta già lavorando al nuovo progetto”. Si tratta di “persone con cui collaboro da anni, e alle quali mi lega un sentimento di stima e amicizia, e quella complicità che si può avere quando non si condividono davvero tutti i gusti, ma sicuramente la sensibilità di fondo e l’inclinazione generale nel leggere il mondo, e tanto basta per fondere le diverse istanze in qualcosa di più nuovo e più interessante”.

Alla nuova casa editrice Timeo lavorano l’editor Federico Campagna (per Melluso “uno dei più sofisticati e puntuali intellettuali italiani. I suoi campi d’interesse, i suoi libri e le sue conferenze mi aprono ogni volta mondi nuovi”), l’art director Federico Antonini (“che già si era occupato dell’impostazione di Not, ma che ha saputo sviluppare negli anni molti altri progetti strabilianti”), mentre delle traduzioni si occupa Assunta Martinese (“Il suo occhio sarà fondamentale nella resa complessiva del catalogo a venire”).

Le prime uscite a febbraio

Timeo Utopia

Si parte con una suggestiva ri-edizione di Utopia di Tommaso Moro, la cui prima edizione è datata 1516. Un testo destinato a deviare il corso della filosofia politica occidentale, introducendovi un elemento inedito: una spregiudicata immaginazione.

Tra satira e progetto politico, narrativa fantastica e gioco speculativo, l’Utopia di Tommaso Moro sfidava l’ideologia guerresca e conflittuale che ancora tiene in scacco il mondo contemporaneo immaginando il suo contrario: l’isola di Utopia, un luogo in cui si vive in pace e in armonia, in cui le persone sono colte e educate e le proprietà sono in comune.

Questa nuova edizione (il volume è rivestito in carta speciale con stampa a caldo a rilievo) è arricchita e reinquadrata da quattro scritti di Ursula K. Le Guin e da una prefazione di China Miéville. La traduzione è a cura di Veronica Raimo e Claudio Kulesko.

Per l’editore, “l’utopia ha due facce: se da un lato ci consente di immaginare ancora un’alternativa radicale al presente che viviamo, dall’altro dobbiamo sempre aver chiaro come, nel suo realizzarsi, il presente, anche nei suoi aspetti più crudeli e infami, nella guerra, nella fame e nella povertà, è la continua manifestazione reale di un’utopia pensata da qualcuno in un qualche anfratto del passato appena trascorso. E così pensiamo a delle pubblicazioni di filosofia, certo, ma anche di sociologia, di estetica e analisi del design, di ecosofia e di economia, ma pure di narrativa, che affrontino ogni argomento da una prospettiva almeno inusuale, con libri magari non immediatamente identificabili all’interno della tassonomia classica del commercio librario, ma che proprio per questo sappiano sfidare i lettori a trovare nuove categorie di lettura e di pensiero, utili a far sviluppare a ognuno la propria utopia e a raccontarla, con la speranza di riuscire a farla accadere nominandola, per evocazione vibratile”.

Timeo Deep Listening

Sempre a febbraio è in programma la pubblicazione di Deep Listening, firmato da Pauline Oliveros (1932 – 2016): musicista, educatrice e scrittrice, con il suo pensiero e le sue pratiche ha segnato lo sviluppo della musica elettronica. Il Deep Listening da lei teorizzato è una pratica che unisce il pensiero femminista e queer, un approccio hacker verso qualsiasi strumento capace di emettere suoni e un metodo libertario nel condividerli.

Il libro che ha inventato la tecnologia del Bitcoin

Timeo The white paper

E veniamo a un’altra opera che ben rappresenta lo spirito di questo progetto editoriale: The White Paper di Satoshi Nakamoto (a cura di Ben Vickers, con un’introduzione storico-filosofica di James Bridle, un commento tecnico di Jaya Klara Brekkle e un contrappunto politico del gruppo di ricerca Ippolita), pubblicato nel 2008.

Dietro lo pseudonimo Satoshi Nakamoto si nasconde un’entità sulla cui esistenza si sa ben poco: “Con questo testo dal sapore neo-alchemico, Satoshi Nakamoto ha inventato la tecnologia del Bitcoin e della relativa blockchain e, con essa, ci ha aperto una finestra iperstizionale sul futuro distopico che ci prospetta l’ideologia anarco-liberale”, aggiunge Melluso.

L’invito alla diserzione di Franco «Bifo» Berardi

Timeo Etica della diserzione

A marzo sarà anche il turno di Etica della diserzione di Franco Bifo Berardi, scrittore, filosofo e agitatore culturale, tra i fondatori di Radio Alice. Davanti ai problemi e ai limiti della contemporaneità, il pensatore radicale classe ’49 “ci invita a disertare, perché, sì, di fronte all’orrore, alla violenza, alla spietatezza non si può che non partecipare, voltare le spalle e fuggire, ma anche perché, come scrive Franco, ‘quando si fugge non ci si limita a fuggire. Si cercano nuove armi, nuove forme di autodifesa e di attacco, si cercano radici da mangiare e semi da piantare, e forse anche un altro pianeta, perché questo ci ha stufato'”.

disertare franco bifo berardi

Le pubblicazioni della primavera e dell’estate

Tra la primavera e l’estate usciranno poi Filosofia della cura di Boris Groys, “in cui si ragiona sulle responsabilità che dovremmo sentire nei confronti degli altri, anche alla luce di quello che ha comportato la pandemia nelle nostre vite”, Materia Vibrante di Jane Bennett, “che è già un classico contemporaneo del pensiero ecosofico e femminista”, e Ottimismo Crudele di Lauren Berlant, “che racconta un sentimento che troppo spesso viviamo nelle nostre vite: quella posticipazione del piacere in vista di una ricompensa astratta che non arriverà mai. ‘Questo fine settimana rimarrò a lavorare perché poi…’. Il semplice riconoscimento di questo riflesso psichico del Realismo capitalista agirà come un’epifania, svelando ai lettori quell’aspetto fino ad allora inconscio della propria psiche, che troppo spesso li ha portati inutilmente a punirsi”.

timeo

Il progetto online che affiancherà la casa editrice

Era l’autunno del 2017 quando anticipavamo la nascita del progetto Not, nell’ambito di Nero. Anche in questo caso, alla casa editrice si affianca un progetto digitale, ma di diversa natura: Time0, che il fondatore della nuova casa editrice definisce “un sito di contenuti collettivo e condiviso: non una rivista online, ma un aggregatore caotico in cui sarà prevista la possibilità di intervento diretto da parte dei lettori, in vista non solo di un dibattito pubblico, ma anche di un dialogo diretto con la casa editrice (così come da ispirazione programmatica che deriva dal nome)”.

Melluso lo presenta come “un sito dalla struttura in qualche modo inedita, che stiamo definendo e costruendo in questi mesi, e che speriamo avrà la forza di portare a una riflessione collettiva sulla struttura del nostro mondo online e sulle nostre abitudini d’uso dei mezzi digitali. Perché, in fondo, l’idea che ha portato all’ideazione di questo marchio editoriale è proprio questa: partire dal pensiero filosofico e, perché no?, dal pensiero poetico, per ridefinire il senso politico delle nostre azioni quotidiane e innescare dei dispositivi che sappiano generare nuove ricombinazioni del pensiero, che sappiano innescare nuovi dispositivi, in una catena di speculazione inarrestabile che saprà cambiare non solo il nostro senso del mondo, ma anche il mondo in sé”.

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