La nuova collana di Tunué, al debutto nel 2019, è stata affidata a Simona Binni. L’intento è “essere un luogo di incontro nel quale le autrici e gli autori possano raccontare i temi cari alle donne, nel tentativo di creare uno spazio dove mettere in comune un sentire declinato al femminile” – I dettagli

Ancora una novità in casa Tunué, che annuncia il lancio di una nuova collana – Ariel – ideata dal direttore editoriale Massimiliano Clemente, che ne affida lo sviluppo tematico e il coordinamento artistico a Simona Binni (nella foto grande, ndr), autrice Tunué sin dal debutto. “Ariel”, si legge nella presentazione del progetto, “vuole essere un luogo di incontro nel quale le autrici e gli autori possano raccontare i temi cari alle donne, nel tentativo di creare uno spazio dove mettere in comune un sentire declinato al femminile”.

In un mercato in espansione e trasformazione come quello del fumetto in Italia, Tunué dunque propone “un progetto che apra prospettive di dialogo sul pensiero della differenza tra maschile e femminile e che metta in discussione una cieca adesione a un mondo fatto di stereotipi e, troppo spesso, dogmatici costrutti“.

Il nome, Ariel, rimanda alla commedia shakespeariana La tempesta, dove Ariel rappresenta lo spirito dell’aria, privo di caratterizzazione sessuale. È proprio questa ambiguità a favorire l’immaginazione di un luogo metaforico di incontro tra il maschile e il femminile.

Tra gli autori che daranno avvio a questa nuova collana ci saranno Assia Petricelli e Sergio Riccardi, che nel 2014 hanno dato vita a Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative, pubblicato da Sinnos; la giornalista Luciana Cimino e la disegnatrice Amalia Caratozzolo, che racconterà la vita di Nellie Bly, la prima giornalista investigativa e creatrice del genere di giornalismo sotto copertura; la scrittrice Cristiana Alicata e il disegnatore Filippo Paris.

“Lavoro con Simona Binni dal 2014 e l’ho seguita nella realizzazione dei suoi libri per Tunué. Simona ha una forte personalità artistica, supportata da una visione autoriale non comune. Le ho affidato la progettazione di questa nuova collana, favorendone il passaggio dall’altro lato della produzione a fumetti nel ruolo di editor, certo che la sua attitudine e la sua ‘poetica’ saranno una ricchezza anche per gli autori coinvolti e traspariranno nei primi volumi che pubblicheremo“, sottolinea Clemente.

Binni aggiunge: “Il dato biologico lo attesta, l’organizzazione sociale, giusta o sbagliata che sia, condivisibile o meno, lo conferma: le differenze tra uomo e donna sono un elemento innegabile a partire dal quale si stabilisce e diversifica la loro visione delle cose e del mondo. A questo proposito sarebbe bello e importante creare una collana che possa essere un luogo in cui le donne hanno la possibilità di raccontare e raccontarsi. L’ambizione e la speranza è che vi possa essere dell’altro, ovvero una volontà di andare oltre e non usare questa dualità per innalzare muri. Ecco perché questa scelta editoriale vuole rappresentare nel campo del graphic novel una novità. La caratterizzazione fortemente autoriale delle storie non porrà limiti all’autrice/autore nella scelta delle tematiche, purché ricalchino il suddetto principio, cercando di sfuggire ai dogmi ciechi. D’altronde, come suggerisce l’antropologa francese Francoise Heritier, se questa adesione già non fosse più ‘cieca’, saremmo molto avanti, perché la coscienza, se non la ragione, è una potente molla per muovere le cose”.

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