“Non c’è niente di meglio che aprire un libro per sfuggire alla terribile situazione in cui ci troviamo”. In Belgio il governo decide di tenere aperte le librerie. Mentre in Francia, dov’è tornato il lockdown e i negozi di libri sono stati richiusi, crescono le proteste di lettori, editori, librai e autori – I particolari

In attesa di capire quali decisioni verranno prese in Italia, come abbiamo raccontato nei giorni scorsi (anche grazie a una foto emblematica), in Francia lettrici e lettori prima delle nuove chiusure si sono messi in coda per fare scorte di libri. E mentre proprio Oltralpe, dov’è tornato il lockdown, cresce la polemica per la chiusura delle librerie, e non mancano gli appelli di scrittori, editori e librai affinché vengano considerati “essenziali” i negozi di libri, il vicino Belgio ha fatto una scelta diversa: le librerie sono infatti state considerate “essenziali” dal governo di Alexander De Croo, che ha preso questa decisione anche per “salvaguardare la salute mentale” della popolazione. In questo senso anche “la cultura ha un ruolo importante”.

In Belgio, dunque, a differenza del lockdown primaverile, ora le librerie godono di una deroga, così come supermercati, edicole, farmacie e distributori di benzina.

Come riporta Le Soir, il vice primo ministro Georges Gilkinet ha sottolineato: “Non c’è niente di meglio che aprire un libro per sfuggire alla terribile situazione in cui ci troviamo”. I negozi di libri devono ovviamente continuare a rispettare i protocolli di sicurezza; inoltre, non viene concesso ai bambini l’accesso alle aree di gioco.

Libri consigliati