Le due protagoniste di “Due di noi” dell’esordiente Camilla Rocca sono gemelle identiche… Su ilLibraio.it un estratto dal suo romanzo, che narra una storia di speranza, nostalgia e amore all’ultimo respiro. E a cui è stato dedicato un Silent Reading Party

Nata a Milano nel 1982, Camilla Rocca ha studiato Filosofia alla Statale e, grazie a uno scambio Erasmus, ha passato il terzo anno di università a Parigi, di cui si è innamorata. Proprio a Parigi è tornata dopo la laurea specialistica per un dottorato in Fenomenologia alla Sorbona. Dal 2008 vive nella capitale francese. Ha lavoratocome responsabile dei programmi di ricerca della Maison des Sciences de l’Homme Paris Nord. Dopo diverse pubblicazioni scientifiche in campo filosofico, Due di noi (Garzanti) segna il suo esordio nella narrativa. Una storia di speranza, nostalgia, tenerezza, amore all’ultimo respiro. Un romanzo che parla di amicizia e famiglia, con due protagonisti speciali, Alice e Viola.

Due di noi camilla rocca

IL SILENT READING PARTY A MILANO  – In occasione dell’uscita del romanzo, il 18 maggio la casa editrice Garzanti, con la partecipazione e il coordinamento di Marta Perego, ha organizzato un Silent Reading Party presso lo Spazio Alda Merini di Milano, che tanto successo stanno avendo a New York. I partecipanti e le partecipanti si sono ritrovati per leggere insieme Due di noi di Camilla Rocca e riscoprire il beneficio della lettura senza distrazioni digitali e smartphone. A seguire, un momento di scambio di riflessioni e la visita alla camera della poetessa.

Le due protagoniste sono gemelle identiche. Viola si è affacciata per prima al mondo, Alice l’ha seguita da vicino stringendole forte la caviglia. A unirle, un legame che loro soltanto sono in grado di comprendere e una promessa che si sono scambiate da piccole, intrecciando i mignoli: “Non ti mentirò mai“.

Per tutti, sono indistinguibili: hanno gli stessi amici, frequentano gli stessi posti, hanno le stesse abitudini e gli stessi sogni. Al punto che, quando si guarda allo specchio, Alice non sa se vede il proprio riflesso o quello della sorella. Finché, all’ultimo anno di liceo, una frase che non hanno mai udito prima sconvolge la loro vita: “Per me, siete diverse”. È Francesco a dirlo ad Alice, durante una festa. Di poco più grande, Francesco è tormentato da una famiglia difficile e non ha alcuna voglia di sprecare la vita a rimuginare. Giorno dopo giorno, insegna ad Alice a osare, a viaggiare di notte per vedere l’alba sul mare, a partire per Parigi all’improvviso. Ad allontanarsi dal guscio che l’ha sempre coccolata. Alice, ora, vuole vivere la sua vita. E, mentre tutto sembra perfetto, la promessa tra Viola e Alice si incrina: nulla sarà più come prima. Ma anche l’illusione di un amore non è eterna e Alice rischia di perdere ogni riferimento.

Nell’estate degli opposti, tra l’esame di maturità e i mesi in cui la libertà assume un nuovo sapore, lei e Viola si scoprono invincibilmente diverse. Eppure, da quella diversità, dalle delusioni e dalle separazioni, emerge una nuova certezza: quei due mignoli intrecciati non si separeranno mai.

Su ilLibraio.it, per gentile concessione della casa editrice, proponiamo un capitolo:

PROLOGO

Guardavo Viola dormire: i rumori in salotto non l’avevano svegliata. Non si svegliava mai, nemmeno quando la pioggia batteva forte contro le persiane o quando la mamma e il papà invitavano a cena amici che, prima di andarsene, stava­no per mezz’ora a parlare forte in anticamera. Non sapevo se svegliarla, ma volevo capire. Dovevo sapere.

«Ci sono dei rumori in salotto!» ho detto scuotendola più volte, prima piano piano, poi un po’ meno.

«Mmh, e allora?»

«Come “e allora”? È la notte di Natale!»

Viola ha finalmente spalancato gli occhi e mi ha sorriso: in meno di dieci secondi la mia curiosità l’aveva già conta­giata.

«Andiamo a vedere!» ha detto eccitata.

«Non possiamo, lo sai che Babbo Natale non può farsi ve­dere: se ci sente arrivare, se ne va. E se non ha ancora la­sciato i nostri regali?»

«E allora non ci facciamo sentire.»

Scopri il nostro canale Telegram

Seguici su Telegram
Le news del libro sul tuo smartphone

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

Inizia a seguirci ora su Telegram Inizia a seguirci ora

È uscita dal letto caldo e mi ha preso la mano con forza, come se stessimo partendo per un’avventura allo stesso tempo entusiasmante e alquanto rischiosa. Insieme ci sia­mo incamminate lungo il corridoio illuminato solo dalla lu­cina con la faccia di Minnie che, la sera, nostra madre infi­lava nella presa accanto alla porta del nostro bagno; posava­mo i piedi sul parquet gelido con tutta la delicatezza che ci avevano insegnato le sorelle di Occhi di gatto. Una volta rag­giunta l’anticamera abbiamo riconosciuto le voci dei nostri genitori che organizzavano tre mucchi distinti di regali.

«La Corolle con il vestito rosa di qua, è per Viola. L’altra mettila sul divano, è per Alice», dava istruzioni nostra ma­dre. «Le cassette invece sono per Tommaso, tranne quella dello Zecchino d’oro che è per le bambine. Guarda mettia­mola qua in mezzo insieme a questi pigiami.»

«Hai preso dei pigiami uguali?»

«Perché? Sono carini!»

«Non sono già abbastanza identiche? Le vuoi anche vesti­re uguali?»

«No, appunto, le vesto sempre diverse apposta perché sia più facile distinguerle! Ma questi erano carini… Dai cer­chiamo di sbrigarci che vorrei pure andare a letto a un cer­to punto.»

Siamo rimaste ad ascoltarli immobili, fissando tristi e de­luse il buio dell’anticamera spezzato solo dalla luce fioca di Minnie che proveniva dal corridoio. Quando ogni nuovo gioco che avremmo dovuto scoprire poche ore dopo aveva trovato la sua collocazione, ci siamo rincamminate lungo il corridoio con passo leggero. Viola è entrata in camera mia, anziché proseguire verso la sua, e ci siamo sedute accanto sul mio letto.

«Lo sapevo», ho detto dopo un po’.

«Non è vero, non ne eri sicura.»

«Be’, quasi. Il camino è troppo stretto e in alcune case non c’è proprio. E poi distribuire tutti i regali del mondo in una notte sola… e tutti su una slitta… Dai, è impossibile!»

«Però ci credevi anche tu… Secondo te Tommaso lo sa?»

«Secondo me sì.»

«Ci hanno detto tutti una bugia.»

«La mamma dice che alcune bugie si possono dire, sono le “bugie a fin di bene”.»

Scopri la nostra pagina Linkedin

Seguici su Telegram
Scopri la nostra pagina LinkedIn

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Seguici su LinkedIn Seguici su LinkedIn

«Promettimi che non mi dirai mai una bugia, neanche a fin di bene.»

«Certo che no! E poi tu sai sempre tutto, anche se non te lo dico.»

«Magari un giorno non sarà più così: la mamma dice che le persone crescendo cambiano.»

«Non noi.»

«Promettimelo lo stesso.»

«Promesso. E neanche tu.»

«Promesso.»

Abbiamo intrecciato i mignoli, come quando giocavamo a Flic o Floc e la tristezza ha cominciato a passare. Però non volevo che Viola se ne andasse, che lasciasse il mio mignolo e tornasse in camera sua lasciandomi sola. Insieme, poteva­mo difenderci dalla delusione e dalle bugie degli altri; in quel momento, mi è sembrato che insieme avremmo potu­to difenderci da tutto.

Mi sono rinfilata sotto le coperte, ma lasciando libera una metà del letto, e Viola si è infilata accanto a me. Evi­dentemente nemmeno lei aveva voglia di andarsene, ritro­varsi da sola.

«Ho un’idea!» ha detto nuovamente allegra. «La mamma ci ha comprato dei vestiti per domani… e se una volta arri­vate dai nonni ce li scambiamo? Ci confonderanno tutti, sarà divertente! Solo noi sapremo la verità.»

«Già, solo noi…»

Mi sono voltata su un fianco, ero stanca; allora Viola si è girata anche lei, mi ha passato un braccio sopra la pancia e ha piegato le gambe perché s’incastrassero nell’incavo del­le mie. Sembravamo due cucchiai, come quelli che nostra madre disponeva perfettamente allineati nel cassetto delle posate.

«Solo noi», l’ho sentita ripetere a bassa voce, mentre in­trecciavamo nuovamente i nostri mignoli.

Ho respirato forte, ho sentito il profumo dello shampoo all’albicocca misto al suo profumo, inconfondibile. Che era profumo di casa. Profumo di noi.

© 2024, Garzanti S.r.l., Milano

Gruppo editoriale Mauri Spagnol

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Fotografia header: Camilla Rocca, nella foto di Vanessa Toussaint du Wast

Libri consigliati

Abbiamo parlato di...