“Impossibile” di Erri De Luca è un lungo interrogatorio tra un anziano sospettato di omicidio e un giovane magistrato per il quale la coincidenza non esiste, è impossibile. Sono due mondi che si parlano senza potersi incontrare e stringersi la mano, con un sentimento strano da parte di un inquirente, quello di essere andato oltre il sentiero della giustizia, e di aver intrapreso il crinale fragile dell’intimità… – L’approfondimento

“La coincidenza insospettisce”.

Soprattutto quando il cadavere dell’uomo precipitato dalla Cengia del Bandiarac è quello di un ex collaboratore di giustizia, e chi lo seguiva sul sentiero è il suo vecchio amico di infanzia, poi compagno di lotta, tradito in un passato che sembra ritornare, in mezzo alla ghiaia e alla polvere, in quella che ha l’aspetto di una resa dei conti.

È un interrogatorio lungo, quello del protagonista, sospettato di omicidio, di fronte a un magistrato che potrebbe avere l’età di un figlio mai avuto, e per il quale la coincidenza non esiste, è impossibile.

Gli incontri tra accusato e accusatore hanno la forma di un dibattito in Impossibile di Erri De Luca (Feltrinelli): “Impossibile è la definizione di un avvenimento fino al momento prima che succeda”.

erri de luca feltrinelli

Si parte da lassù, dalla montagna che è un tempo vuoto, in uno spazio vuoto, dove tutto resta indietro, e ci si avvicina al bordo della terra. Si danno le spalle a ogni cosa, si procede sicuri perché si conosce, attenti perché si rispetta, grati di uno sforzo “benedetto dall’inutile”, che non serve e non deve servire. L’esperienza della montagna è esperienza di se stessi, senza tornaconto, nel presente, nell’istante. 

C’è un senso profondo di conoscenza e di consapevolezza nelle risposte dell’interrogato, che fa sentire il peso della sua età in una solidità coerente, di chi conosce l’importanza di mettere i piedi al posto giusto, su un sentiero come nella vita. La montagna non conosce falsificazioni, e lo sa chi fa dipendere il proprio futuro dalle parole, onorando la lingua italiana, esatta e onesta. Si usano le parole precise, come devono essere i passi su quella Cengia friabile. “Io proteggo la lingua che uso”.

Il confronto con il giovane magistrato è una lezione di pensiero da parte dell’anziano protagonista, fermo e paziente, compagno del tempo, perché “in prigione il tempo succede”. “Si sta dentro una cella da ospiti del tempo“. Il passato non conta più, non ha fotografie a cui aggrapparsi, e va bene così: deve rimanere muto. È un’epoca scaduta, con le sue lotte armate, i suoi delitti e le sue pene già scontate.

Sono due mondi che si parlano, dentro e fuori l’interrogatorio, senza potersi incontrare e stringersi la mano, con un sentimento strano da parte di un inquirente, quello di essere andato oltre il sentiero della giustizia, e di aver intrapreso il crinale fragile dell’intimità. 

E l’intimità del protagonista emerge nelle lettere che scrive in cella ma non spedisce, lettere che iniziano con “Ammoremio” e sono dichiarazioni di sé, e affermazioni di una libertà che si esprime nell’amore, nella solidità di essere due, capaci di mantenere la presa nonostante tutto. Lui che ha avuto tanto tempo per riflettere, nella solitudine della reclusione, in attesa di giudizio, e di interrogarsi sul senso della vita e degli altri, restituisce una dichiarazione d’amore che non conosce tempo o spazio, ma solo una grande tenerezza.

“Libertà sta nel tenere insieme noi due pure qua dentro, nessuna cella mi può togliere questa libertà”.

È un sentimento che è fatto di volontà e di costanza, di un accudimento che avviene a distanza ma non per questo è lontano.

Sono le lettere all’amata a rivelare l’animo più nascosto del protagonista, con riflessioni limpide e sincere su di sé, sull’identità di credere nei valori di uguaglianza, libertà e fraternità, sull’idea che il passato, anche quello segnato dalla lotta, non rimane mai intatto, ma il tempo lo fa cadere inesorabilmente a pezzi.

“Ti sono grato della tua volontà: di fare che il passato inizi da noi due“.

Impossibile di Erri De Luca è un manifesto di un pensiero che attraversa con risolutezza gli anni, accetta gli errori, non cerca sconti, e si ritrova saldo e rigoroso, nelle parole e nei silenzi, nei sentimenti pubblici come in quelli privati, inevitabili gli uni e gli altri.

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