A Bookcity viene presentata una ricerca per analizzare l’impatto della pandemia sui festival culturali e sull’utilizzo di nuove modalità di produzione culturale. Che, probabilmente, determinerà, un cambio di paradigma nella loro fruizione – I dettagli

Venerdì 13 novembre, alle ore 16, in diretta streaming su Bookcitymilano.it sarà presentato il primo capitolo di una più ampia ricerca sul mondo dei Festival culturali in tempi di Covid, realizzata da Giulia Cogoli e Guido Guerzoni, affiancata da un’indagine commissionata a Ipsos sui consumi culturali della popolazione durante il lockdown.

All’appuntamento in streaming, con Cogoli e Guerzoni, intervengono Ricardo Franco Levi (Aie), Pier Gaetano Marchetti e Fabrizio Paschina.

Entrambe le ricerche, come si spiega nella presentazione, sono sostenute da Intesa Sanpaolo “per mettere a disposizione di operatori culturali e pubblico strumenti di analisi per la ripartenza dell’attività secondo i nuovi parametri”.

Questa prima parte della ricerca, dedicata ai festival di approfondimento culturale italiani, è stata realizzata appositamente per BookCity, uno degli ultimi eventi culturali di un anno segnato da chiusure e limiti organizzativi, per riflettere su come stanno cambiando i consumi culturali, la loro organizzazione e la loro fruizione nell’epoca del Covid-19 e, in particolare, sul suo impatto sull’ideazione dei festival culturali, che Giulia Cogoli e Guido Guerzoni studiano sistematicamente dal 2008.

“L’emergenza sanitaria ha evidenziato l’incremento dei contenuti culturali online, modalità di diffusione della cultura che già esisteva, ma che ora è diventata prioritaria, se non essenziale. Da questa considerazione è scaturita la ricerca condotta su base nazionale, cui hanno aderito 87 festival italiani, finalizzata ad analizzare l’impatto della pandemia sull’utilizzo di nuove modalità di produzione culturale e che, probabilmente, determinerà un cambio di paradigma nella loro fruizione”.

La produzione di conferenze, dialoghi, spettacoli in streaming, le registrazioni di contributi video e la valorizzazione degli archivi contenutistici che taluni festival avevano costituito nel corso degli anni sono stati gli elementi che hanno permesso di sopravvivere al lockdown e di passare a un sistema “ibrido”: eventi live in contemporanea a streaming/registrazioni per la fruizione online.

A ciò si aggiunge quanto emerge dalla ricerca commissionata in parallelo a Ipsos, su un campione nazionale, chiamato a illustrare come è stato vissuto il rapporto tra cultura e lockdown, come sono mutati gli atteggiamenti rispetto ai consumi culturali e quale ruolo ha ricoperto il digitale durante questo periodo. La ricerca analizza per la prima volta un fenomeno molto probabilmente destinato a sopravvivere al Covid. “Nell’ambito dei suoi settori di intervento nell’arte e nella cultura, Intesa Sanpaolo, main partner di BookCity fin dalla prima edizione, attraverso questo disegno di ricerca intende contribuire all’analisi e alla individuazione di nuove modalità di fruizione della cultura e dell’arte”.

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