Dopo due libri di successo come “Animali come noi” e “Storia del cane che non voleva più amare”, la veterinaria Monica Pais, molto seguita sui social e in libreria, torna con una storia autobiografia e toccante, “La casa del cedro”

Una grande casa nel cuore di Orosei, sulla costa orientale della Sardegna. Un cortile con un enorme cedro carico di nidi, un pollaio dove giocare, un frantoio abitato dai gatti, una soffitta piena di rondini, una finestra da cui spiare il viavai di gechi e fantasmi nelle notti estive.

Questi gli ingredienti delle estati agrodolci che Monica trascorreva “in vacanza forzata” al mare, da bambina. Ultima di tre figli, a sette anni non capiva perché i genitori decidessero di lasciarla dagli zii da giugno a settembre, tanto lontana dalla loro casa di Oristano. Ma poi il posto era bellissimo e incantato e c’era sempre tanto da fare: infastidire il vecchio asino bisbetico, andare al trotto sul fiume con uno dei mansueti cavalli da tiro della fattoria, sfamare nidiate di micini e trascorrere infiniti pomeriggi storditi dal sole, a guardare le lucertole o salvare i topini dalle trappole di zia Gesuina. E c’era il mare da navigare ed esplorare, selvaggio e trasparente, luogo di portentosi incontri: guizzanti delfini, tartarughe palustri intraviste a pelo d’acqua, seppiette combattive e branchi argentei di pescetti.

Quel che Monica non sapeva, è che il suo abbandono estivo corrispondeva al calvario di Isa, la sorella maggiore amatissima e malata. Mentre lei, piccola “orfana estiva” di madre e padre, viveva tre estati indimenticabili immersa in uno stato di ribellione e perfetta comunione con la Natura, la sua famiglia attraversava un guado doloroso che avrebbe trasformato ogni cosa.

Dopo due libri di successo come Animali come noi e Storia del cane che non voleva più amare, la veterinaria Monica Pais, seguitissima sui social e in libreria, torna con una storia autobiografia e toccante, La casa del cedro, sempre edita da Longanesi.

 

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