Definita “la moderna Jane Austen”, Madeleine St John (1941 – 2006) è la scrittrice australiana di “Le signore in nero”, che ritorna in libreria con il romanzo “Una donna quasi perfetta”: la storia di tre donne che si muovono con eleganza nei salotti ben educati della Londra del secolo scorso, un volume che continua la riscoperta postuma della prima autrice australiana ad arrivare in finale al Booker Prize per la Fiction…

Definita la “moderna Jane Austen” e prima scrittrice australiana a giungere in finale al Booker Prize per la Fiction, Madeleine St John (1941 – 2006) è l’autrice di Una donna quasi perfetta (Garzanti, traduzione di Mariagiulia Castagnone), un romanzo uscito per la prima volta a Londra nel 1996 e ora riscoperto in Italia dopo il successo di Le signore in nero (Garzanti, traduzione di Mariagiulia Castagnone), firmato dalla stessa penna e protagonista in classifica per diversi mesi nel 2019.

Una donna quasi perfetta madeleine st john

Intitolato dall’autrice A pure clear lightUna donna quasi perfetta narra la storia di Flora, Lydia e Gillian, le cui vite si intrecciano nella disperata ricerca della felicità contro le convenzioni e le aspettative della società: nella Londra del ventesimo secolo, elegante e raffinata, i servizi da tè in porcellana finissima diventano gli spettatori degli inaspettati cambiamenti che stravolgeranno le vite di tre donne, moglie, amante e amica, che credevano di avere tre vite quasi perfette, fino a quando si sono incontrate.

Un matrimonio, una relazione e un’amicizia quasi perfetta sono il motivo per cui Flora, Lydia e Gillian credono di aver trovato la felicità e la soddisfazione personale, ma la penna sagace di Madeleine St John ha altri progetti per loro: l’autrice, che ha vissuto gran parte della sua vita a Londra, lavorando nelle librerie e nei negozi antiquari di Kensington e Notting Hill, offre un ritratto spietato della classe benestante londinese e delle sue abitudini, vivisezionando le diverse sfaccettature di ogni regola non scritta e convenzione sacra per la società, mettendo in luce le difficoltà cui ogni donna doveva (e tutt’oggi deve) andare incontro per poter ottenere la felicità, la soddisfazione personale e l’amor proprio.

Una particolare attenzione alla condizione sociale della donna è la nota di fondo che accompagna tutte le opere della scrittrice australiana: ironica, sarcastica, attenta ai dettagli e quasi maniacale nel labor limae cui sottoponeva le sue opere, Madeleine St John non manca mai di lasciar trapelare un deciso femminismo all’interno dei suoi romanzi, le cui protagoniste donne si ritrovano inevitabilmente costrette ad affrontare gli ostacoli imposti loro dalla condizione femminile, così come succede a Nicola, l’eroina che deve ricostruire la sua vita da capo in The essence of the thing, il volume che portò l’autrice in finale al Booker Prize.

Aggiudicatosi un 10 tondo tondo nelle pagelle del critico del Corriere D’Orrico, Le signore in nero ha aperto le danze per una riscoperta postuma delle opere di Madeleine St John, ispirando anche l’adattamento cinematografico Ladies in black, del 2018, diretto dal Bruce Beresford regista di A spasso con Daisy; con Una donna quasi perfetta viene a galla un altro tassello dell’opera dell’autrice, che si conferma una brilante osservatrice dell’essere umano e dei suoi comportamenti, la cui arguzia rivaleggia quella di Elizabeth Bennet.

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