“Ogni spazio felice” di Alberto Schiavone racconta la storia di Ada, professoressa, madre e moglie felice, sino a quando un forte trauma non scuote la sua serenità, portandola all’alcolismo. Le cose dovranno peggiorare ulteriormente prima che Ada trovi la forza di combattere. Nella trama del romanzo un ruolo importante è giocato dalla figlia Sonia…

Ogni spazio felice (Guanda), il nuovo romanzo di Alberto Schiavone, nato a Torino nel 1980, racconta di Amedeo e Ada, felicemente sposati da oltre vent’anni, una vita piena e due figli, Sonia e Alex,  ma soprattutto la fortuna di un’esistenza serena; quando la tranquillità familiare viene a mancare a causa di un trauma inaspettato, Ada sembra incapace di riprendersi: era una professoressa stimata e una madre affettuosa, una moglie attenta e devota, ma una volta spezzata si rifugia nell’alcol, incapace di affrontare il dolore.

Amedeo, pur amandola teneramente, non riesce a guarire la ferita della moglie e la loro vita, i loro amici, il mondo esterno finiscono con l’allontanarsi progressivamente dalla loro esistenza, solo la figlia Sonia riesce ancora preservare qualche barlume della serenità perduta. Il fragile equilibrio viene messo nuovamente a repentaglio quando Sonia rimane incinta e viene abbandonata dal padre del bambino: per Ada è il colpo definitivo.

Proprio quando ogni speranza sembra perduta si presenta un’occasione di riscatto; inaspettatamente, Ada la coglie: soltanto allora troverà la forza di alzarsi e reagire, quando veramente tutto sembra perduto ritroverà il coraggio di combattere per salvare la propria famiglia.

Intimamente malinconico nella descrizione della fragilità umana, Ogni spazio felice, firmato dall’autore di La mischia (Cult editore), La libreria dell’armadillo (Rizzoli, 2012; non a caso Schiavone è stato libraio) e Nessuna carezza (Baldini & Castoldi, 2012), è ambientato in una Milano nascosta in cui i personaggi combattono con tenerezza il grigiore cittadino e emotivo, illuminandosi della speranza che non sia mai troppo tardi.


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