“In un palmo d’acqua” raccoglie nove racconti di Percival Everett dedicati all’uomo e alla natura, alla bellezza e al mistero, ambientati nel West contemporaneo

Con la sua prosa essenziale e nitida, Percival Everett – scrittore afroamericano, nato in una base militare della Georgia, che prima di intraprendere la carriera  accademica è stato jazzista e ranchero –  ritrae nei nove racconti di In un palmo d’acqua (Nutrimenti) l’uomo e la natura, la bellezza, le contraddizioni e l’intrinseco mistero del West rurale.

Storie circolari, la cui costruzione ricorda le architetture di Raymond Carver. Parabole capaci di disorientare come le trame di Donald Barthelme.

percival everett

Il West, quel territorio di rilievi brulli e sconfinati deserti ai piedi delle Montagne Rocciose americane che da sempre è protagonista dei libri di Percival Everett. Un paesaggio impervio, percorso da animali selvatici, cavalli e pick-up, punteggiato di rare cittadine lungo i rettilinei delle strade provinciali, di isolati ranch e riserve indiane.

In questa terra selvaggia, ogni giorno pare scorrere uguale all’altro. Può succedere che un veterinario venga chiamato per esaminare un cavallo, un ragazzo solitario vada a pesca di trote, un’anziana vedova esca per la sua cavalcata mattutina. Donne e uomini impegnati nella loro quotidiana convivenza con la natura.

percival everett

Ma in questi racconti di Percival Everett niente è come sembra, e dal tessuto della narrazione affiorano all’improvviso contrattempi, enigmi, inquietudini, apparizioni, quasi che una beffarda fatalità si divertisse a giocare con la routine e le certezze di ciascun personaggio. Eventi ineffabili, spesso incomprensibili, destinati a cambiare la stessa percezione della realtà. Una caratteristica della scrittura di Everett, che Stephen Cha ha colto recensendo la raccolta sul Los Angeles Times, parlando di “un carattere mitico, romantico, senza tempo delle sue storie, che mettono i personaggi contro uno sfondo che si scioglie nella natura selvaggia senza soluzione di continuità”.

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