Nei primi anni del ‘900 si moltiplicarono le spedizioni dirette al Polo Sud: gli esploratori sembravano gareggiare a chi l’avrebbe raggiunto per primo. Il primo a raggiungerlo davvero fu il norvegese Amudsen, nel 1911. Ma prima, molte altre spedizioni vi si erano progressivamente avvicinate: fra i protagonisti di questi viaggi troviamo esploratori leggendari come Ernest Shackleton o Robert Falcon Scott. Nei loro diari raccontano quei viaggi straordinari fatti sfidando la natura in condizioni estreme

Nei primi anni del ‘900 si moltiplicarono le spedizioni dirette al Polo Sud: gli esploratori sembravano gareggiare a chi l’avrebbe raggiunto per primo. Il primo a raggiungerlo davvero fu il norvegese Amudsen, nel 1911. Ma prima, molte altre spedizioni vi si erano progressivamente avvicinate: fra i protagonisti di questi viaggi troviamo esploratori leggendari come Ernest Shackleton o Robert Falcon Scott.

Diari antartici, libro edito da Nutrimenti, raccoglie i resoconti di tre delle principali spedizioni antartiche: Discovery, Nimrod e Terranova.

diari antartici

La Spedizione Discovery(1902-1903) vide Robert Falcon Scott, Ernest Shackleton ed Edward Adrian Wilson costeggiare la catena montuosa che separa l’altopiano della regina Vittoria dalla barriera ghiacciata e raggiungere l’82° parallelo sud, dove nessuno si era spinto fino a quel momento. Con la Spedizione Nimrod (1908-1909), Ernest Shackleton, J. B. Adams, Eric Marshall e Frank Wild non riuscirono a raggiungere il Polo, fermandosi a 97 chilometri dalla meta, ma stabilirono un nuovo Farthest South a 88°23S. Il gruppo scientifico portò a termine estese ricerche geologiche, zoologiche e meteorologiche, raggiunse il Polo Sud Magnetico e riuscì a scalare per la prima volta il monte Erebus, il vulcano attivo dell’isola di Ross.

Shackleton-Nimrod

L’equipaggio della Nimrod. Shackleton è il secondo da sinistra

La Spedizione Terra Nova, fu divisa in due fasi: quella invernale (1911) di natura naturalistica sulle tracce dei pinguini imperatori, che vide Edward Adrian Wilson e Henry Bowers rischiare la vita per mettere le mani su tre uova di pinguino oggi conservate al Museo di Storia naturale di Londra, e quella estiva (novembre 1911-marzo 1912), con il tentativo apparentemente organizzato e prudente di raggiungere il Polo Sud che si risolse invece in una immane tragedia.

scott-l'ultima spedizione

L’ultima spedizione, Nutrimentiè la prima traduzione integrale dei diari che Robert F. Scott tenne durante la spedizione. Era un’impresa ciclopica che doveva raggiungere per prima il polo Sud e invece venne preceduta di cinque settimane dalla squadra norvegese di Amundsen. Nei sedici mesi di permanenza in Antartide Scott scrisse quotidianamente una sorta di giornale di bordo che documentava l’intero sviluppo degli eventi. Sulla strada del ritorno Scott e quattro compagni andarono incontro alla morte. Otto mesi dopo, un gruppo di ricerca trovò la tenda di Scott, i corpi di tre degli esploratori, i quaderni e la macchina fotografica che aveva immortalato la marcia.

Shackleton-endurance

Dopo la conquista del Polo Sud da parte di Amundsen nel 1911, rimaneva un unico, grandioso primato da cogliere in terra polare: l’attraversamento dell’Antartide a piedi da un mare all’altro. Sud. La spedizione dell’Endurance, edito dalla stessa Nutrimenti, racconta il tentativo di Ernest Shackleton di compiere l’impresa: il primo agosto 1914, tre giorni prima che la Gran Bretagna dichiarasse guerra alla Germania, partì da Londra a bordo della Endurance con un equipaggio di ventisette uomini. Giunto nel continente bianco, si vide quasi subito costretto a rinunciare: nel gennaio del 1915 la nave rimase bloccata e, mesi dopo, completamente distrutta dalla pressione dei ghiacci.

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Shackleton è maestro nella difficile impresa di tenere unita la squadra e organizzarne la sopravvivenza e, quando il ghiaccio comincia a sciogliersi, riesce a condurli in salvo, a bordo di tre precarie scialuppe, sulla sperduta Elephant Island.

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