Dai librigame alle storie metaletterarie, da operazioni che assomigliano a scatole cinesi ad altre che inventano più mondi paralleli all’interno della stessa opera, sono da sempre numerose le occasioni in cui la letteratura ha visto sperimentare con la lingua e con i contenuti gli autori di tutto il mondo. Si inserisce in questo solco la raccolta di racconti “Storie che si biforcano” di Dario De Marco

Dai librigame alle storie metaletterarie, da operazioni che assomigliano a scatole cinesi ad altre che inventano più mondi paralleli all’interno della stessa opera…

Sono da sempre numerose le occasioni in cui la letteratura ha visto sperimentare con la lingua e con i contenuti gli autori di tutto il mondo, quasi su ispirazione di una celebre frase di Italo Calvino, secondo cui “scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto“.

Si inserisce in questo solco la raccolta di racconti Storie che si biforcano (Wojtek) di Dario De Marco, che dal titolo sembrerebbe ricordare la storia Il giardino dei sentieri che si biforcano, di Jorge Luis Borges. In realtà, con quest’ultima ha pochi elementi in comune, anche se uno fondamentale è senza dubbio l’idea della scrittura come stratagemma.

Storie che si biforcano

Storie che si biforcano è, infatti, un’opera dalla struttura insolita, più simile a un labirinto che a una semplice fruizione narrativa. I racconti che lo compongono – di genere prevalentemente fantastico e spesso caratterizzati da un plot twist alla fine – compaiono nel libro due volte, con il finale diverso, ribaltato. In certi casi cambiano solo le ultime righe, in altri le storie prendono pieghe diverse a metà, o quasi subito.

L’intera struttura del libro – e di conseguenza l’esperienza di lettura – gioca su queste differenze: è come se al centro del libro ci fosse uno specchio, ma uno specchio ingannevole, che distorce e ribalta l’immagine quanto più ci si avvicina.

A partire da queste premesse si capisce ancora meglio come mai Storie che si biforcano può essere letto in molti modi, ma fondamentalmente in due modi.

Il primo modo è lineare: chi legge inizierà con il racconto a pagina 7 e proseguirà fino a quello di pagina 115; a quel punto capovolgerà il libro e leggerà, dall’ultimo al primo, i racconti paralleli. Il secondo modo è speculare: si leggeranno le coppie affiancate, una dopo l’altra, capovolgendo il libro alla fine di ogni racconto.

Chi legge troverà, all’interno del libro, dei segnali che gli ricorderanno ogni volta la duplice possibilità, così da guidare a una partecipazione attiva e fuori dagli schemi dell’opera letteraria, nella quale rivestono un ruolo anche le scelte individuali.

De Marco Storie che si biforcano

Libri consigliati