Andrea Gentile, direttore editoriale della casa editrice milanese il Saggiatore, torna in libreria con “I vivi e i morti”, una storia che, disgregando lo spazio-tempo, racconta un universo narrativo visionario

Andrea Gentile, scrittore direttore editoriale della casa editrice milanese il Saggiatore, torna in libreria con I vivi e i morti (minimum fax), una storia che, disgregando lo spazio-tempo, racconta un universo narrativo visionario.

andrea gentile i vivi e i morti

Sulle pendici del Monte Capraro, a Masserie di Cristo, Assuntina è scomparsa: e tutto il villaggio, luogo immaginifico in cui i vivi e i morti si incontrano, si scontrano e a volte non si distinguono e riconoscono, non può darsi pace. Le storie dei singoli si mescolano, coordinate da un Noi collettivo a narrare le vicende. Tebaldo costringe sua figlia a ucciderlo, e la madre punisce la bambina rinchiudendola in cantina; in un infernale carcere sotterraneo un custode passa il tempo a scrivere lettere a se stesso e ad assegnare punizioni terribili alle anime, innocenti o colpevoli che siano; intanto la guerra tra le fazioni del paese è cosa inevitabile.

In un tempo che ricomincia ogni volta – Genesi o Apocalisse, come se cambiasse qualcosa -, il racconto continua a raccontarsi, per i vivi come per i morti: perché la follia degli uomini riguarda tutti, luci e ombre, corpi e anime, giusti e rei compresi.

L’autore, isernino classe ’85, ha pubblicato, tra gli altri, L’impero familiare delle tenebre future (il Saggiatore), Volevo tutto: la Vita nuova (Rizzoli) e presenterà I vivi e i morti  il prossimo 24 marzo, in occasione di Book Pride, dove converserà con Vanni Santoni, autore e direttore della collana narrativa di Tunuè e Pierpaolo Capovilla, frontman varesino d’origine de Il Teatro degli Orrori.

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